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Cile, contrordine: 279 morti accertati

SANTIAGO, Cile — Il governo cileno ha rivisto al ribasso il numero delle vittime del terremoto che sabato scorso si è abbattuto sul paese. Secondo le nuove cifre non sarabbero 800 i morti, bensì 279, almeno finora.
La cifra a dire il vero non è definitiva. All’origine dell’errore 500 persone date per morte ma al momento, a 6 giorni della scossa di 8.8 gradi della scala Richter, solo disperse.
Per questo motivo il ridimensionamento delle cifre delle perdite potrebbe essere solo provvisorio. Già a metà giornata di ieri, la presidentessa uscente Michelle Bachelet aveva evocato una possibile confusione sul numero dei morti nella regione di Maule, a proposito di 200 persone date per morte senza riscontro effettivo.
La presidentessa ha precisato che "al momento queste persone non sono reperibili ed è questa cifra che genera confusione, ma meno morti ci sono e meglio è" ha aggiunto.
Intanto la Terra continua a tremare. Ieri è stata registra una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 6,3 Richter che è stata avvertita anche in Perù. L’epicentro è stato localizzato 521 chilometri a sud-est di Tacna, al confine tra i due Paesi. La scossa non ha causato vittime né danni.
Intanto c’ è grande attesa per l’arrivo a Santiago del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Ban arriverà oggi e sarà in Cile fino a sabato. Visiterà anche Concepcion, la città più toccata dal sisma. Il segretario generale dell’Onu incontrerà in particolare il presidente Bachelet e il suo successore eletto, Sebastian Pinera.
La Bachelet nel frattempo ha decretato tre giorni di lutto nazionale, a partire dalla mezzanotte di domenica 7 marzo. E ha invitato i suoi connazionali ad esporre la bandiera cilena sul portone di ogni casa per solidarietà alle famiglie delle vittime.
WP