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Sci, è ufficiale, Rocca si ritira

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KITZBUHEL, Austria — Giorgio Rocca appende gli sci al chiodo. Lo ha comunicato lo sciatore valtellinese lo scorso fine settimana a Kitzbuhel, lo stesso luogo cioè, in cui salì per la prima volta sul podio. "Mi ritiro con dispiacere – ha detto -, perché è brutto terminare la carriera con un infortunio a pochi giorni da un’Olimpiade. Ma lo sport e la vita mi hanno insegnato ad accettare le difficoltà e a superarle".

Giorgio Rocca ha detto addio alle gare lo scorso fine settimana in Austria, sulle nevi di Kitzbuhel. Il ritiro, avvenuto a seguito dell’infortunio d’inizio anno, era nell’aria, sebbene in molti sperassero in un ripensamento. Ma la partecipazione ai giochi olimpici di Vancouver era compromessa e alla fine il campione di Livigno, classe ’75, ha deciso che era giunta l’ora di chiudere.

“Kitz ha un valore speciale per me – ha detto durante la conferenza stampa -: qui ho fatto il primo podio in slalom , terzo nel 1999. A Kitz ho voluto annunciare l’abbandono dell’attività agonistica. Mi ritiro con dispiacere, perché è brutto terminare la carriera con un infortunio a pochi giorni da un’Olimpiade. Ma lo sport e la vita mi hanno insegnato ad accettare le difficoltà e a superarle, per cui oggi appendo gli sci al chiodo”.

Rocca ha ringraziato tutti gli amici e i tecnici che l’hanno aiutato e sostenuto in tutta la sua lunga carriera. In questi 18 anni da sciatore professionista ha collezionato 3 bronzi mondiali (slalom e combinata a Bormio 2005 e slalom a St. Moritz 2003), la vittoria della Coppa del mondo di slalom nel 2006, 11 vittorie in Coppa e 22 podi complessivi.

Con i figli tra le braccia ha ringraziato la Fisi, Federazione italiana sport invernali, in cui è entrato a soli 3 anni e in cui gli piacerebbe restare anche in futuro. "Il mio primo impegno sarà la mia famiglia – ha concluso Rocca -, i miei tre figli e mia moglie ai quali non ho potuto dedicare il tempo che avrei voluto a causa degli impegni sportivi. Per le Olimpiadi sto valutando alcune proposte di collaborazione con network televisivi e per il futuro mi piacerebbe trasferire la mia esperienza di atleta ai giovani, o nelle scuole oppure nella Federazione".

Valentina d’Angella

 

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