AlpinismoGente di montagna

In ricordo di Luca Vuerich a 14 anni dalla tragica scomparsa

Il giovane alpinista friulano aveva, tra l’altro, condiviso con Nives Meroi e Romano Benet la spedizione su Gasherbrum I, Gasherbrum II e Broad Peak. Rileggiamo l’articolo pubblicato all’epoca

KRANJSKA GORA, Slovenia. Una nuova tragedia colpisce l’alpinismo italiano. Poche ore fa all’ospedale di Udine è morto Luca Vuerich, 34 anni, celebre alpinista friulano noto per le sue abili salite su ghiaccio e per le spedizioni in Himalaya condivise con Nives Meroi e Romano Benet. Vuerich è stato travolto da una valanga mentre scalava una cascata di ghiaccio in Slovenia.

L’incidente mortale pare sia avvenuto intorno alle 9 di questa mattina. Secondo le prime ricostruzioni, Vuerich stava scalando con un amico sloveno su una cascata sorpa Karnjska Gora, al confine tra il Friuli e la Slovenia, quando una grossa valanga si è staccata sopra di loro e ha travolto in pieno il friulano, trascinandolo in un canale della montagna per diverse decine di metri.

Immediato l’allarme al soccorso alpino, che è intervenuto con una squadra di Cave del Predil e lo ha recuperato. L’alpinista era ancora vivo, ma con ferite gravissime alle quali non è riuscito a sopravvivere se non per poche ore. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, Vuerich sarebbe spirato intorno alle 15, poco dopo il suo arrivo in ospedale.

Vuerich, guida alpina, era nato l’11 dicembre del 1975 a Gemona Del Friuli. Aveva iniziato ad andare in montagna fin da bambino insieme al padre Luciano, a sua volta eccellente alpinista e fotografo. Dopo aver mosso i primi passi tra le Alpi Giulie, dove ha aperto una trentina di vie nuove, ha effettuato circa 600 salite su tutto l’Arco alpino. La sua specialità erano le salite su ghiaccio, per le quali era apprezzato a livello internazionale. “Poteva scalare anche sul vetro” diceva di lui Nives Meroi.

Sette anni fa avvenne il magico incontro con la coppia per eccellenza dell’alpinismo italiano, Nives Meroi, appunto, e Romano Benet. Con i due fu subito intesa. “Una tappa fondamentale e una fortuna per me è stato conoscere Romano e Nives – racconta Vuerich sul suo sito -, che nel ’93 non avevano ancora salito nessun 8mila ma erano i più forti alpinisti della zona“.

E proprio con loro negli anni successivi, ha condiviso molte avventure ad 8000 metri in Himalaya e in Karakorum. Sei anni fa fece parte della spedizione “K2-2004 50 anni dopo” guidata da Agostino Da Polenza, mentre le sue ultime spedizioni sulle vette più alte del mondo risalgono al 2008. In quell’anno toccò la vetta del Manaslu e tentò il Makalu in invernale, entrambe le volte insieme alla coppia di Tarvisio.

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