Intervento insolito ieri per i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – CNSAS del Lazio.
Nel primo pomeriggio è arrivata una chiamata da parte di due alpinisti impegnati in una salita invernale sulla Via Chiaretti-Pietrostefani sul Monte Terminillo. I due informavano di aver incontrato a circa 2000 metri di altitudine, in un punto impervio con circa il 60% di pendenza del terreno, un cane in difficoltà, impossibilitato a proseguire e con parte della pelliccia ghiacciata.
Nelle vicinanze erano già presenti due tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Lazio – SASL CNSAS della stazione di Rieti che, una volta raggiunta la parete nord-est del Monte Terminillo dove si sviluppa la Via Chiaretti-Pietrostefani, hanno realizzato un’imbragatura per il cane e lo hanno ricondotto a valle, passo dopo passo, fino al Rifugio Angelo Sebastiani. Il cane, una volta rifocillato, era in buone condizioni fisiche e estremamente grato nei confronti dei nostri tecnici. Sul posto, oltre ai tecnici del CNSAS, anche alcuni uomini dei Vigili del Fuoco.
Secondo quanto riferito dal Soccorso Alpino del Lazio, diverse persone hanno riferito di aver visto il cane seguire a distanza degli escursionisti, come era suo solito. Non è quindi stato portato lassù da nessuno, ma è salito autonomamente per poi bloccarsi.
“Quando qualcuno è in difficoltà, che si tratti di una persona o di un cane, noi ci siamo!” si legge sul profilo Facebook del CNSAS Lazio. Ed è proprio vero.
Sarà anche salito autonomamente seguendo degli escursionisti/alpinisti ma gli animali non dovrebbero essere custoditi?
bravissimi, non è facile gestire un cane in difficoltà .
Complimenti ai tecnici del CNSAS per la loro grande prova di altruismo e generosità e competenza (nel gestire un cane in difficoltà)
Meno male che è andato tutto bene, sarebbe stato il colmo farsi male o, peggio, perdere la vita, per salvare un cane