Montagna.TV

Processo per omicidio colposo di Tito Traversa: tutto da rifare

Era cominciato il 28 giugno scorso a Torino il processo per stabilire le cause della morte del giovane climber Tito Claudio Traversa, che perse la vita il 5 luglio 2013, due giorni dopo essere precipitato in falesia a Orpierre, in Francia.

Qualche giorno fa, in occasione dell’udienza si escussione dei testimoni, la notizia che il processo è tutto da rifare da capo. “Il giudice Rossella La Gatta è stata trasferita in un’altra sezione del tribunale torinese – spiega l’avvocato dei genitori del ragazzo – quindi il processo per la morte di Tito è stato affidato alla dottoressa Maria Iannibelli che, come previsto dal codice di procedura penale, ricomincerà da capo. Quando sono stato messo al corrente, sono andato a parlare con il presidente del tribunale per chiedere il rapido avvio del nuovo processo, che ci è stato concesso. Il procedimento inizierà il 6 dicembre prossimo”.

Secondo la ricostruzione del PM Massimo La Rosa, Tito Traversa cadde da un’altezza di 20 metri a causa di un difetto nel montaggio degli agganci di sicurezza: le fettucce dei rinvii erano state fatte passare fuori dal moschettone nei soli gommini blocca-fettuccia, invece di essere inserite prima all’interno dei moschettoni stessi. L’attrezzatura utilizzata in quell’occasione non era sua, ma di un’altra ragazza che gliel’aveva prestata.

Imputati per omicidio colposo sono in tre: il legale rappresentante della società sportiva che aveva organizzato l’escursione, l’istruttore-accompagnatore e il responsabile della ditta produttrice dei rinvii per un’eventuale responsabilità legata al non aver allegato al materiale in vendita adeguate istruzione per un uso corretto.

Exit mobile version