Cronaca

Fugge dalla giustizia, arrestato sul Bianco

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COURMAYEUR, Aosta — Si era rifugiato a 2000 metri di quota sul Monte Bianco per scappare alla giustizia americana, sfidando freddo e neve per raggiungere la Svizzera dal Col Ferret. E’ stato arrestato l’altro ieri un medico chirurgo statunitense ricercato dal 2004: a suo carico ci sono 300 denunce e 22 imputazioni per frodi sanitarie. Quanto basta per fargli tentare, invano, un incredibile suicidio nel bagno della caserma dei carabinieri.

Ecco una sceneggiatura già pronta, e solo da scrivere, per un film che potrebbe sbanchere i botteghini. Si tratta della "vera storia" di Mark Steven Weinberger, 46 anni di Merrilville, considerato fino a qualche anno fa un enfant prodige della chirurgia plastica americana e per questo ribattezzato "Nose doctor", ovvero il chirurgo del naso.

Secondo quanto riferisce il quotidiano La Repubblica, Weinberger si era laureato all’università della Pennsylvania, specializzato alla prestigiosa Ucla, aveva iniziato l’attività a Chicago e infine aveva aperto una clinica sua a Merrilville, in Indiana. In poco tempo aveva fatto il botto, guadagnando 3-4 milioni di dollari all’anno. Da qui erano seguiti aereo privato, yacht, limousine e tutto quello che rientra nello status symbol del lusso.

Condivideva la sua fortuna con la moglie Michelle, sposata ben tre volte, di cui, a quanto pare, persino una in Italia. Evidentemente il Belpaese lo aveva catturato: allora con i suoi paesaggi, oggi con le manette. Cos’è successo? Semplicemente tutto quell’oro veniva da una lunga serie di frodi sanitarie che il "Nose Doctor" avrebbe collezionato negli anni: per la precisione 22, unite a 300 denunce.

Il chirurgo aveva fatto perdere le sue tracce nel 2004, mentre si trovava con moglie e famiglia in vacanza sul suo yacht a Mykonos, in Grecia. Secondo quanto dicono le fonti, dopo aver portato via un mucchio di soldi custoditi in cassaforte, era uscito per la classica "commissione", e saluti e baci a tutti. Proprio quell’anno, infatti, sarebbe arrivata la prima denuncia per negligenza da parte di un paziente, che lo citava in giudizio per non avergli diagnosticato un cancro alla gola.

Da allora tracce del suo passaggio sarebbero state trovate a Montecarlo, in Cina e in Francia. Era nel mirino del Fbi da anni, ma solo ieri il ricercato è arrivato al capolinea della sua fuga. Dove? Niente meno che a 2000 metri di quota sul versante italiano del monte Bianco.

Per la verità, secondo quanto emerso dalle indagini e riportato dalla stampa locale, l’uomo aveva preso una casa in affitto a Courmayeur già dall’inizio dell’anno, ma da agosto non avrebbe più pagato la rata. In ogni caso gli uomini dell’Arma l’altro ieri mattina lo hanno trovato, non in città, bensì nei pressi del rifugio Elena, dove aveva montato una tenda.

Quando i carabinieri l’hanno arrestato il "fuggitivo" avrebbe detto loro di essersi rifugiato in montagna per vivere una vita pura e selvaggia. E probabilmente, già che c’era, tentare di oltrepassare il confine con la Svizzera attraverso il Col Ferret.

Weinberger è stato accompagnato in caserma per accertamenti. Secondo quanto riferisce l’Ansa, dopo aver chiesto il permesso di andare in bagno, seppur guardato a vista, mentre era seduto sul water avrebbe estratto un coltellino nascosto all’interno dell’ano, lo avrebbe aperto e avrebbe conficcato la lama all’altezza del collo. Ma le cose non sono andate come aveva sperato, perché la ferita non è risultata grave: 20 giorni di prognosi all’ospedale di Aosta, poi lo aspetta il tribunale.

Valentina d’Angella

Nella foto sottostante Mark Steven Weinberger – Courtesy of Post-trib.com

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