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Everest: 100.000 dollari, A/R in 4 settimane, 8 lpm di ossigeno

Un sito come Montagna.tv ha il dovere oltre che di registrare i fatti, anche di darne un’interpretazione. 

I fatti riguardano il fenomeno sempre più importante dell’alpinismo che Messner, ed anche più modestamente il sottoscritto, definisce turismo d’alta quota. 

Seven Summit, l’agenzia nepalese più importante e attiva sul mercato internazionale, in particolare quello asiatico (cinese e coreano in special modo), offre l’Everest ai suoi clienti ad una cifra di 25.000€, probabilmente il prezzo più basso sul mercato. Le altre agenzie locali chiedono 32/35.000€. Le agenzie internazionali si attestano tra i 50 e i 55.000€; sono Consultant Adventure, Himex o Alpine Ascent.

Ma il fenomeno moderno è quello connesso alla velocità esecutiva della spedizione, a costo di prendere ossigeno dal campo base in su, pagandone ovviamente il prezzo.

Ne avevamo parlato nell’ottobre 2016 quando Adrian Ballinger e Emily Harrington sono tornati a casa in California esattamente due settimane dopo essere partiti per il Cho Oyu e averne raggiunto la vetta. Si trattava di acclimatamento preventivo in camera/tenda con una ridotta percentuale di ossigeno nell’aria e dell’uso poi di ossigeno. L’agenzia americana Alpenglow di Lake Tahoe annunciava: “Se un “ottomila” costa al cliente da 35 a 50.000 dollari per servizi forniti per una durata di 35/45 giorni, ovvio è che ridurre i tempi e i relativi costi operativi, di gestione e personale può consentire di ridurre il prezzo e l’appetibilità del prodotto”. Non per nulla la spedizione viene definita e venduta come “rapid ascent”.

L’agenzia Furtenbach Adventuires, dell’omonima guida austriaca intervistata da Alan Arnette, ha ora trovato la formula perfetta, almeno per loro. Il “Flash Climbs” consente ai loro clienti di salire sull’Everest in quattro settimane, andata e ritorno dall’Europa, al costo di quasi 100.000 dollari (85.000€), logistica d’alta precisione, confort e ossigeno garantito dal base alla vetta.  È il mercato degli ultra-ricchi che sta esplodendo in alta quota. Dietro ci sono logiche di pre-acclimatamento – che si attuano stando comodamente casa propria e dormendo in tende che simulano la composizione dell’aria in altitudine-  e tecnologie migliorate, come una maschera di nuova concezione che consente di respirare aria arricchita da una erogazione di 8 litri di ossigeno al minuto anziché ad un massimo di 4.  Più velocità, più sicurezza, più possibilità di arrivare in vetta.

Tutto questo anziché produrre, come nelle gioiose intenzioni iniziali, una riduzione del prezzo (per il considerevole numero di giorni in meno al campo base) si è alla fine tradotto in un prezzo molto più elevato per il valore aggiunto e i vantaggi dell’offerta “rapid ascent”. Vuoi il meglio? Lo paghi.

Quando sei alle feste negli attici di cristallo o nelle stanze affrescate dove lo champagne è di casa e dici che sei stato sull’Everest, tutti sono interessati, tutti ti ammirano e vogliono ascoltare i dettagli dell’avventura e poco conta che tu l’abbia salito con o senza ossigeno. Ecco i nuovi eroi delle montagne. Messner…chi?

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