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Miss Charlotte, l’ultimo volo del B17 americano precipitato nel 1944 sul Gran Miol

Il 10 settembre del 1944 volava un B17 dell’855 gruppo bombardieri dell’ USAF – seriale 42-30500 2Miss Charlotte” – con 9 uomini di equipaggio- proveniente da Maison Blanche – Algeria – e destinato a paracadutare viveri, armi e munizioni alle formazioni partigiane cuneesi. Miss Charlotte a causa di una tempesta di neve aveva perso la rotta spostandosi troppo verso nord rispetto alle valli di Cuneo. Era riuscito a infilarsi nella valle Argentera – alta valle Susa – attraverso il Passo di Frappier ( 2891 mt.) e, soprattutto, a evitare miracolosamente il Gran Queyron (3060 mt.) a sinistra e la cima Frappier (3030 mt.) e arrivare sopra Sestriere.

Li il comandante si era reso conto di aver sbagliato rotta e presumibilmente decise di tornare ad Algeri facendo rotta a sud/sud ovest. Pensando di essere a una altezza sufficiente per superare lo spartiacque della valle Argentera si andò a schiantare sulla cresta che porta al Gran Miol (2995 mt) esplodendo, tra le rocce che dividono le due biforcazioni della valle Argentera – la Valle del Gran Miol e la Valle Lunga. Per i nove uomini dell’equipaggio (il pilota John R. Meyers, il CopilotaDarl J. Heffelbower, il navigatore Ian S. Raeburn, Bombardiere Raymond L. Wilson, l’operatore Radio Ernest G. Kolln, e gli addetti alle mitragliere Donald C. Pullis, Robert B.Lloyd, Louis H.Simpson e Walter H.Bildstein) non ci fu scampo.

Il primo ad accorgersi di quello che era successo fu il capitano della milizia Vittorio Bianco stanziato a Sestriere che in quella notte di neve e nebbia sentì dapprima il rombo dell’aereo che sorvolava Sestriere, che riprendeva la rotta verso sud e poi l’esplosione. I resti dei piloti vennero prima tumulati a Sauze di Cesana e poi, a guerra finita, raccolti da due ufficiali americani e sepolti prima in un cimitero militare americano presso Pisa e dopo due anni trasferiti negli Stati Uniti. Questa è la storia di Miss Charlotte.

 

 

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2 Commenti

  1. Racconto di Dino Buzzati ,”Notte d’ inverno a Filadelfia”, racconta caso simile sulle Pale di San Martino.

  2. E’ stato molto interessante leggere la storia di Miss Charlotte e dei suoi avieri. Ho però notato una cosa: quello che la racconta nel video, parla di un certo Rolin. Anche sul suo libro di foto, sulla pagina con le foto delle due sorelle, che sono venute sul Gran Miol, per vedere dove i fatti sono avvenuti, scrive Rolin, però proprio sulla stessa pagina c’è una polaroid, con nome, cognome, matricola nel margine basso, e anche di sopra, sulla foto, c’è scritto in maiuscolo grande, quello che appare due volte su due pagine dattiloscritte del registro di quanto c’era, come personale e attrezzatura, a bordo del B17. In tutti si vede, super chiaramente: Ernest KOLLN e non, Rolin. Bel lavoro di ricerca, comunque. Decisamente molto interessante. Per questo si dedicano a queste ricerche.

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