Cronaca

Intervento difficile nella notte sulla Tofana di Rozes per salvare due alpinisti bloccati nella bufera

Intervento impegnativo nella notte per il Soccorso alpino di Cortina, uscito in aiuto di due escursionisti ungheresi bloccati dalla neve in cima alla Tofana di Rozes.

Ieri, scattato l’allarme verso le 19.20, mentre le squadre si preparavano a partire, si è cercato di ricontattare i due, T.K, 34 anni, e F.C.G., di 39 anni, che non rispondevano più. Al Rifugio Giussani è arrivata la conferma – da parte di un gruppo che li aveva incrociati verso le 14 alle Tre Dita all’uscita della ferrata Lipella – che, malgrado il maltempo imperversasse già, i due eano partiti per salire in cima.

Con venti centimetri di neve fresca e una bufera in corso, i soccorritori sono saliti con il fuoristrada fino all’inizio della serpentina, a circa 2.500 metri di quota, per poi proseguire a piedi. Ai due, nell’unico contatto, era stato detto di fermarsi dove si trovavano, vicini alla croce di vetta a 3.200 metri. Una squadra veloce ha quindi intrapreso la salita della normale, mentre si verificava anche la possibilità che fossero ridiscesi dalla Ferrata Lipella, da dove erano saliti al mattino e dal Rifugio Lagazuoi si osservava l’eventuale presenza di luci lungo l’itinerario attrezzato.

Quando la squadra è arrivata alla croce, i due erano lì, in preda al freddo. Raggiunti dagli altri, piano piano i soccorritori sono riusciti a farli muovere e li hanno accompagnati nella discesa fino al Giussani. Poiché le loro condizioni non erano buone, è stato valutato di continuare la discesa. A mezzanotte e mezza la jeep li ha caricati sul tratto sterrato e li ha portati all’ambulanza che attendeva sulla strada per le verifiche del caso.

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8 Commenti

  1. A questi bisognerebbe far pagare l’intervento di soccorso….mettere a repentaglio la vita di altri solo per non voler rinunciare alla vetta… imbecilli?

  2. due imbecilli fanno rischiare la vita a brave persone che dovrebbero dedicare il loro impegno per cause migliori che salvare s***, andrebbero incarcerati fino al pagamento di una ingente somma per il soccorso, bestie ….

  3. Ricordo di parecchi anni fa.Dal rifugio Nuvolau..dopo una notte di lampi e grandine, al mattino due turisti partirono per una ferrata sotto la pioggia e con nuvole basse effetto nebbia..fecero capire al rifugista che il loro programma steso al tavolino doveva andare in atto a tutti i costi.Partirono dando pure occhiate di disprezzo ai “pavidi” che se ne stavano alle finestre col cioccolato caldo.I quali fecero le spallucce mormorando “cavolacci loro”.
    Dopo dieci minuti la pattuglia dei testardi rientro’ fradicia con le facce pallide e le orecchie trasparenti , tremolanti per la paura dei lampi subiti a breve distanza ed ordinarono ad occhi bassi the caldo con grappa.

  4. Ad ogni buon conto , le foto sono veritiere e con un pizzico di dramma.Con
    l’ equipaggiamento giusto , da portarsi in base alle previsioni, si sarebbero gustati una nottataccia in stile Bonatti a quota minore …e salvata la reputazione.

  5. Che non siano dei geni lo dimostra anche la foto che ritrae uno dei malcapitati dal lato della croce da dove tira il vento, mentre è ben chiaro che dall’altro lato sarebbe stato ben più protetto….

  6. Magari hannopure visto le previsioni del tempo, ma sull’altro piatto della bilancia c’e’sempre il periodo di vacanze programmato,il budget limitato , per cui il tempo finestra ha una scadenza..ed allora si forzano i tempi .

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