Alpinismo

Cecilie Skog: al Polo dopo l'incubo K2

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OSLO, Norvegia — Ritorno alla neve, ritorno alla vita. Sta uscendo dall’incubo la bella norvegese Cecilie Skog, che l’anno scorso scampò alla tragedia del K2, dove assistette impotente alla scomparsa del marito Rolf Bae, trascinato nel vuoto dal crollo del seracco. La Skog, unica donna ad aver salito le 7 summits e raggiunto sugli sci i due poli, tra poco ritornerà in Antartide per un viaggio di 1300 chilometri con gli sci, senza aiuti esterni.

"Rolf se n’è andato, ma non i miei sogni – ha detto la Skog ad Explorersweb in una recente intervista -. Gli ultimi 15 mesi sono stati durissim. Ma io continuo a sognare viaggi, notti in tenda, soffi di vento e neve. Cose che mi fanno sentire viva. E’ dura, ora, provare a inseguire questi sogni, ma lo sto facendo".

Trentacinque anni, mille ricci e due occhi di ghiaccio, la Skog è sia guida alpina che infermiera professionista. A breve partirà con l’americano Ryan Waters per l’avventura antartica: calzeranno gli sci sulla Berkner Island e si dirigeranno verso il Polo Sud, lungo un itinerario sconosciuto ad entrambi: 1300 chilometri da percorrere in totale autonomia.

Durante il viaggio, la Skog userà un paio di sci disegnati da lei appositamente per le donne: leggeri e poco sciancrati, sono stati studiati per persone leggere che con gli sci camminano ma devono anche trainare una slitta. Li ha usati e testati la primavera scorsa, durante una traversata in Groenlandia, e ora li userà in Antartide.

"Sono contenta di ritornare al polo Sud – ha detto l’esploratrice, che era già stata in Antartide con marito -. Non vedo l’ora di scoprire angoli nuovi di quel continente e spero di avere tempo di sciare anche sull’Axel Heiberg Glacier, dove passò Amundsen cento anni fa e dove Rolf ed Eirik sciarono nel 2001".

Bae, nel 2001 aveva compiuto con Eirik Sønneland una traversata dell’Antartide entrata negli annali dell’esplorazione polare: 3.800 chilometri sugli sci, dalla base norvegese  Troll Base nelle Droning Maud Land, fino alla Base Scott. Tutto in 107 giorni e in completa autonomia.

L’esploratore norvegese, che con la moglie è stato su diversi ottomila, vantava anche un curriculum alpinistico d’eccezione: sua è la prima ripetizione della leggendaria e terribile via dei Norvegesi aperta nel 1984 da Hans Christian Doseth sulla Torre grande di Trango: arrivò in vetta dopo 27 giorni in parete con 3 compagni.

Sul K2, però, nel 2008 non riuscì ad arrivare in cima, al contrario della moglie. La Skog toccò la vetta alle 5.20 del pomeriggio di quel tragico 1 agosto, mentre il marito si era fermato 300 metri più in basso. Scendendo si sono ricongiunti, ma il crollo del seracco travolse in pieno Bae sotto gli occhi della moglie. La Skog, di recente, ha scritto anche un libro sulle avventure del marito: “Til Rolf, Tusen fine turer og en trist”.

 

Sara Sottocornola


Interview and photo Mounteverest.net

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