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Forte terremoto, paura sull'Appennino

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MODENA —  L’orologio segnava le 22 e 04. A quell’ora molti erano davanti alla tv. Altri già sotto le coperte. La notte stava calando sull’Appennino tosco-emiliano quando, all’improvviso, una scossa di terremoto ha rotto la pacifica tranquillità della vita in montagna.

Magnitudo 4.2 della Scala Richter, diranno gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ma quando tutto sembrava finito, e la gente cominciava a rientrare nelle case tirando un sospiro di sollievo, ecco altre due scosse (rispettivamente di 2.8 e 2.4) nel distretto sismico del Mugello.
 
L’epicentro dei terremoti è stato localizzato tra i comuni di Barberino del Mugello, Scarperia e Borgo San Lorenzo. A una  profondità di 3,5 chilometri (5,6 la replica). Abbastanza vicino alla superficie per essere sentito da Bologna a Firenze, passando per le province di Modena, Imola, Pistoia e Prato.
 
Nella zona dell’epicentro, è arrivato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Voleva verificare di persona la situazione. Ha trovato gente in massa nelle strade, impaurita da eventuali crolli, e famiglie in auto che lasciavano le loro abitazioni.
 
Dentro le case, libri e suppellettili erano volati dalle mensole. I quadri sghembi. Gli armadietti malconci. Ma dalle prime verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dal Dipartimento della Protezione Civile non risulteranno danni a persone o a cose.
 
I centralini dei vigili del fuoco e dei vigili urbani di Prato, così come quelli di Agliana e Quarrata, due centri in provincia di Pistoia, sono stati tempestati di segnalazioni. E lo stesso è avvenuto a Bologna e nei comuni dell’Appennino, da Pianoro a Monzuno, da San Benedetto Val di Sambro a Castiglione dei Pepoli. Nessun danno, per carità. Ma, memori del terremoto in Abruzzo, la paura è stata davvero tanta.
 
WP
 

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