Mike e l'alpinismo: dal Cervino al Polo
BERGAMO — Partigiano in montagna, esperto sciatore, cittadino onorario di Valtournenche, appassionato alpinista. Così il mondo della montagna ricorda Mike Bongiorno, un pezzo di storia italiana scomparsa ventiquattr’ore fa a causa di un infarto. Le avventure “estreme” di Mike, dal Monte Bianco al rocambolesco salvataggio sulla cima del Cervino, dove rimase bloccato per due ore a causa della bufera, fino alla spedizione al Polo nord del 2001, sono tutte all’insegna della passione, della precisione e della consueta “allegria”. Ecco racconti e video di quegli episodi.
Nel 2001 Mike Bongiorno partì per una spedizione al Polo Nord, ideata da Lino Zani, il maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II, che volle ripercorrere le orme di Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, che nel 1898 compì un viaggio esplorativo al Polo senza purtroppo riuscire a raggiungerlo. Mike e la sua spedizione, che con le slitte trainate da cani, arrivarono invece a destinazione il giorno di Pasqua.
Ma al di là delle imprese più “estreme”, quello che rimane di Mike è la sua straordinaria passione per la montagna, che ogni anno viveva sugli sci ma anche attraverso escursioni estive. Arrivò a Cervinia la prima volta negli anni Cinquanta, e poi divenne un frequentatore così assiduo da essere insignito della cittadinanza onoraria a Valtournanche e del titolo ‘Ami de la Vallee d’Aoste’. Era amico di Achille Compagnoni, Bepi Garnero e Leo Gasperl.
Nato a New York il 26 maggio 1924 da padre italo-americano e madre torinese, Mike venne in Italia all’età del liceo. Diventò partigiano durante la guerra, venne arrestato dai nazisti e finì, con Indro Montanelli, nei campi di concentramento tedeschi da cui si salvò miracolosamente per uno scambio di prigionieri. Nel 1946 tornò negli Stati Uniti dove iniziò la sua carriera mediatica conducendo un programma radio. Sette anni dopo tornò di nuovo in Italia per condurre il primo programma tv italiano, trasmesso il 3 gennaio 1954 alle 14.30. Da allora, la sua carriera è proseguita con una salita senza fine, da Lascia o Raddoppia al Rischiatutto sulla Rai, da Telemike alla Ruota della Fortuna sulle reti Mediaset, a cui è passato alla fine degli anni Ottanta. Diventa il vero “re” dei quiz in tv, che passano alla storia insieme alla sue celebri “gaffe” e alle sue vallette.