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Il Clean Climbing del Denali National Park

Chris Chilcott e Forrest Barker sono stati i primi a raggiungere la vetta del Monte Denali in Alaska durante il 2017. I due alpinisti non hanno raggiunto la vetta a 6,190 metri lungo la via normale ma bensì dalla via Cassin, ancora più difficile se si pensa che è stata percorsa il secondo mese di primavera.

Ma Chris e Forrest, nell’anno del centesimo anniversario del Denali National Park, non si sono accontentati qui: lungo tutta la via hanno trasportato e portato a valle tutta la loro spazzatura. L’hanno fatto utilizzando i contenitori del programma Clean Mountain Cans, utilizzati per limitare e ridurre l’inquinamento sulla montagna più alta del Nord America. Infatti un tempo tutti gli alpinisti che tentavano di raggiungere la vetta buttavano i propri rifiuti, spesso organici, nei crepacci perché quella era la prassi prevista. Con il passare degli anni però il portare a valle i propri rifiuti è passato dall’essere un impegno volontario a un vero e proprio obbligo via via sempre più esteso: l’utilizzo dei contenitori “salva ambiente” è stato imposto su un area sempre più estesa, nell’ordine della quota a cui ci si trova, fino ai campi alti, e della difficoltà della via che si sta percorrendo. L’impegno di Chris e Forrest risulta ammirevole perché, nonostante esista ormai una regola del parco che ne impone l’utilizzo, in generale gli alpinisti, soprattutto quando la quota o il percorso scelto risultano più impegnativi come nel loro caso, continuano a gettare i propri rifiuti nei crepacci o nel primo “nascondiglio” disponibile.

L’anniversario del Parco Nazionale del Monte Denali, come anche quelli di molti altri parchi, è stata l’occasione per un rinnovato impegno in un “alpinismo pulito” da parte del Sistema Nazionale dei Parchi, dell’ American Alpine Club e del The Access Fund.

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