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CAI, i rifugi delle Dolomiti rischiano di rimanere senz’acqua

Anche se ora sta piovendo non si sa se le precipitazioni saranno sufficienti a risolvere la crisi idrica che incombeva con certezza fino a l’altro ieri sui rifugi delle Dolomiti. Date le scarse nevicate della stagione passata si teme che le riserve non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno stagionale. Il CAI e la Regione stanno ragionando sulla situazione, ipotizzando anche di dotare i rifugi di serbatoi, laddove ne fossero ancora sprovvisti.

Paolo De Lorenzo, gestore del rifugio Padova davanti agli Spalti di Toro, fa sapere: “Dopo 20 anni, per la prima volta, sono quasi senz’acqua. Il pozzetto è sotto di 25 cm. La poca neve dell’inverno si è tutta sciolta, quindi non ci sono riserve”.

Il sindaco di Domegge Lino Paolo Fedon è stato coinvolto nella questione dai rifugisti del Pian dei Buoi. Anche se in valle scorre il Piave, il lago di Centro Cadore è al 70% della sua capacità e, anche se la Regione lo farà crescere, il fiume non lo alimenta più come gli altri anni.

Martina Piller Hoffer, che ha gestito per vent’anni il rifugio Sorgenti del Piave, in Val Siesis, ha sottolineato che: “La sorgente si è ridotta di circa la metà. Il nevaio del monte Peralba, che sta proprio davanti al rifugio, e che di solito si manteneva per tutto l’anno, quindi anche d’estate, sta già dando segni di cedimento.” E ricorda anche che due anni fa dovette far liberare la struttura da 8 metri di neve e che quest’anno invece già da un mese si riesce a salire in macchina al rifugio senza catene.

In situazioni ugualmente difficili anche il rifugio Calvi, ad un’ora e mezza dalle Sorgenti, come anche, sull’altro versante, il Rifugio “Croda da Lago”, davanti al Becco di Mezzodì, da cui però precisano: “Per l’acqua potabile non dovremmo avere problemi, siamo attrezzati di un nostro acquedotto, che raccoglie l’acqua da una piccola sorgente. Disponiamo, inoltre del vicinissimo lago”. Bacino però che le scarse precipitazioni nevose passate potrebbero non riuscire ad alimentare per tutto il periodo necessario.

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Un commento

  1. …. e intanto al Passo del Tonale (ma non solo lì) vorrebbero costruire l’ennesimo bacino per l’innevamento artificiale, a servizio dei sempre-meno-numerosi skiatori e a danno dell’agricoltura che serve invece a tutto il popolo. Corretto???

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