Alpinismo

Miss Go precipitata nel canale Messner

Canale Messner (Foto G. Pompili Paesieimmagini.it)

ISLAMABAD, Pakistan — E’ arrivata in vetta alle 18 passate. Nella notte, è tornata sana e salva a campo 4. Ma è morta il giorno successivo mentre scendeva, esausta, il ripido e insidioso canale Messner, inspiegabilmente non attrezzato. Così ha perso la vita la coreana Go Mi Sun, 41 anni e 11 ottomila all’attivo, sulla via Kinshofer del Nanga Parbat, 8.125 metri. La sua rivale, Oh Eun Sun, è tornata invece al campo base dopo aver conquistato il 12esimo sigillo ed è già pronta per tentare la salita dei Gasherbrum.

A raccontare la dinamica dell’incidente sono gli alpinisti italiani Giuseppe Pompili e Adriano Dal Cin, che venerdì sono saliti oltre campo 4 con le altre spedizioni, ma hanno rinunciato alla vetta per il vento forte e perchè lo scarso acclimatamento rendeva li rendeva troppo lenti.

"La Go è arrivata tardi in cima, verso le sei di sera – racconta Pompili suo suo blog -. L’ho incontrata scendendo: saliva molto lentamente. E’ stata costretta dal vento forte a ripararsi dietro un masso per due ore e di ritorno dalla vetta si è fermata al campo 4. Il giorno successivo, durante la discesa dal campo 3 al campo 2, in un tratto senza corde, è precipitata. Tra il campo 3 e il campo 2 ci sono almeno una ventina di discese in doppia, ma anche i rari tratti non attrezzati sono pericolosi e difficili, e ho ben presente quello dove è caduta lei: sia io che Adriano l’abbiamo superato con estrema cautela e sicuramente eravamo meno stanchi di lei".

Pompili si trova ora al campo base, dove ieri sono arrivati gli elicotteri della tv coreana per seguire la tragedia di Miss Go, il cui corpo verrà riportato a Seoul nei prossimi giorni. L’alpinista coreana, celebre per la sua carriera nel mondo dell’arrampicata, aveva salito con il Nanga Parbat 11 ottomila e voleva concluderli tutti entro quest’anno.

"Della sua caduta si discute molto – racconta Pompili -, alcuni sostengono che la corda in quel tratto c’era e che poi è stata tolta, per portarla più su. Certo è che uno degli sherpa di Miss Go ha riportato congelamenti alle mani, quindi non dovevano essere in forma mentre scendevano. Un altro argomento di discussione è l’ora della partenza, per fare una montagna così si deve partire a mezzanotte, non alle tre".

La rivale di Miss Go, la coreana Oh Eun Sun, è salita in vetta venerdì alle 14 circa, con l’ausilio dell’ossigeno, ed è già tornata al campo base. Oggi è atteso il suo elicottero, che la porterà al campo base del Gasherbrum I. Poi, le mancherà solo l’Annapurna. Obiettivo di Miss Oh è diventare la prima donna a salire i 14 ottomila, battendo sul tempo Gerlinde Kaltenbrunner ed Edurne Pasaban, che attualmente si trovano a parimerito con lei per il numero di ottomila scalati.

Spedizione chiusa invece per gli italiani, che hanno deciso di lasciare il Nanga Parbat dopo la doppia tragedia accaduta nel weekend, nonostante la cima sia sfumata. Adriano Dal Cin ha deciso di rientrare a casa, mentre Giuseppe Pompili rimarrà in Karakorum, ma si sposterà al Broad Peak per tentare la salita sfruttando l’acclimatamento ottenuto qui.

Sara Sottocornola


Foto G.Pompili courtesy of Paesieimmagini.it

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