Alpinismo

Mandi, Nives e Romano. Buon Annapurna!

Nivel e Romano ritirano il permesso di scalata per l’Annapurna

Mandi è il saluto della gente friulana, è un ben trovato e un augurio di cose buone.

Sono di nuovo a Kathmandu, Nives Meroi e Romano Benet, che hanno ritirato il permesso per l’Annapurna (dea dell’abbondanza), l’ultima vetta per la loro collezione dei 14 ottomila della terra, senza l’uso di ossigeno e altri aiuti esterni oltre il campo base.

Un alpinismo d’ottimo livello e rispettoso della montagna come elemento naturale, ma anche delle tradizioni e culture che ne rappresentano il significato.

L’Annapurna, a dispetto del nome gradevole e della quota di 8091m che lo colloca tra gli 8000 “piccoli”, è una montagna difficile e infida. Fu la prima in assoluto ad essere salita nel 1950 da una spedizione francese, ne facevano parte Maurice Herzog, capo-spedizione, e gli alpinisti Jean Couzy, Marcel Schatz, Louis Lachenal, Gaston Rébuffat e Lionel Terray; il medico Jacques Oudot; il regista cinematografico Marcel Ichac. Il 3 giugno Herzog e Lachenal riuscirono ad arrivare in vetta, pagando con gravi congelamenti l’inesperienza di quegli anni. Ma quella spedizione rese famosi i suoi componenti e aprì la porta alla “conquista” degli 8000.

Negli anni successivi, fino ad oggi, la salita dell’Annapurna è stata coronata da centinaia di successi, ma anche da molti incidenti a causa del percorso che in alcuni tratti è particolarmente esposto alla caduta di valanghe. Molte sono le belle vie, come la Banington sulla parete sud; la prima invernale è di Jerzy Kukuczka e Artur Hajzer il 3 febbraio 1987, Ueli Steck sulla parete sud ha recentemente tracciato in tempo di record una via, ritornando sempre in tempi rapidissimi alla base della montagna. Solo per accennare all’importanza dell’Annapurna. 

Mandi Nives e Romano, conosciamo la vostra scarsa passione per i media, ma cercheremo di seguirvi comunque perche questo vostro alpinismo della passione e dei sentimenti, ma anche dei buoni risultati, ci piace e molto.

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