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I nostri lettori: La montagna ed i suoi misteri

Testo e foto di Luciano Pellegrini

Il Piano di Tarica è una località che si trova a 1350 metri di altezza, fra i comuni di Lettomanoppello (PE) e Serramonacesca (CH), nel Parco Nazionale della Maiella.

Offre varie possibilità sia per lo sci che per le escursioni, oltre all’ampio panorama sulle montagne e sul mare. La giornata molto ventosa con raffiche di vento violenti, ha reso difficoltoso sia sciare, anche perché i bastoncini da sci erano ingovernabili, e sia restare in equilibrio, quindi ho dovuto trovare zone sottovento o nel bosco. La neve è quella classica del periodo primaverile, umida ma scivolosa.

Per mangiare la pizza con la mortadella ho trovato un grande masso che mi ha riparato dal vento e dal suo brontolio. Però, poco distante, uno sventolamento di un qualche cosa di colorato, ha attirato la mia attenzione. Devo andare a vedere… Incredulo, sbigottito, mi stropiccio gli occhi e cosa vedo? Dentro una buca c’era una vettura con la targa.

Una riflessione ho dovuta farla: come e perché la vettura si trovava in quella posizione, nel Parco Nazionale della Maiella? La tanta neve avrà reso impossibile di recuperarla, ma la targa sarà utile per conoscere il proprietario. Inutile fare le domande, ora sta lì. Scatto alcune foto, giro attorno, come verrà rimossa? In montagna ho trovato di tutto, soprattutto i rifiuti abbandonati da persone incivili che non rispettano l’ambiente, come materassi, frigoriferi, poltrone, plastica, ruote, ecc., ma una vettura, è la prima volta!

Vado avanti, i colori si alternano velocemente per le nuvole ed il sereno. Come non restare stupiti per il panorama che va dal bianco dei monti all’azzurro del mare? Il bosco fatato fa immaginare i tholos coperti di neve ed una tana profonda di qualche animale selvatico mi incuriosisce.

Sembro un egoista perché solo io devo godere di questo ambiente paradisiaco, vivere le meraviglie, i colori, le emozioni, ascoltare il rumore magico del vento ed il rumore del silenzio.

Mi allontano da questo posto e mi inoltro nella faggeta. Mi fermo, alzo gli occhi e resto attratto dalla danza ritmica e flessuosa dei tronchi degli alberi, diretta da un maestro naturale… IL VENTO! Faggi altissimi, quasi 50 metri che con le loro chiome si sfiorano, si accarezzano, quasi si abbracciano, la melodia del vento accompagna la loro danza. Sono rimasto contagiato e trascorro diverso tempo a fantasticare, quasi quasi vorrei applaudire, ma seguito la mia sciata.

E’ ora di tornare nella realtà rumorosa della casa e della città. Pazienza! 

 

Dislivello: 350 m
Distanza: 10 km
Tempo: 4 ore
Difficoltà: EAI

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