Scampata al K2, punta ai 14 ottomila
ISLAMABAD, Pakistan — Altro che spavento. I coreani, con le difficoltà, sembrano solo diventare più forti. Ne sono esempio la climber Go Mi-sun e l’alpinista Kim Jae-Soo, che l’anno scorso sono scampati alla tragedia del K2 e quest’anno torneranno in Karakorum per scalare ben tre ottomila: GI, GII e Nanga Parbat. Lei, Go Mi Sun, ha 10 ottomila all’attivo e pianifica di scalare i 14 entro la fine dell’anno.
Ora vi raccontiamo di una sua connazionale, Go Mi-Sun, che nemmeno un anno dopo aver rischiato la vita sul K2 ha comunicato di voler siglare un record mondiale scalando 7 ottomila in meno di 10 mesi e sbaragliare tutte le concorrenti nella corsa ai 14 ottomila, completando il cerchio entro l’autunno.
Tre vette le ha già intascate in primavera: si tratta di Makalu, Kangchenjunga e Dhaulagiri scalati rispettivamente il 30 aprile, il 19 maggio e il 9 giugno. Altri tre li vuole scalare in Karakorum quest’estate e l’ultimo, l’Annapurna, il prossimo autunno.
Il suo compagno di cordata è Kim Jae-Soo, che ha scalato ben 11 ottomila e l’anno scorso era capospedizione al K2. Go e Kim sono gli unici sopravvissuti della spedizione coreana, che arrivò in vetta alle cinque del pomeriggio del 1 agosto, ma perse ben 5 membri durante la discesa per il crollo dei seracchi.
E’ però importante segnalare che l’alpinista coreana scala facendo regolarmente uso di ossigeno al contrario delle sue "concorrenti": Gerlinde Kaltenbrunner non l’ha mai usato come Nives Meroi, Edurne Pasaban solo su due vette (Everest e Kanchenjunga in discesa), mentre la coreana Oh Eun Sun, che comunque non ha una situazione ben chiara, sembra averne scalati molti senza ossigeno.