Alpinismo

Everest e Lhotse: da Sud più di cento cime

immagine

KATHMANDU, Nepal — "Oggi sono andate in vetta più di cento persone, ma tutte con l’ossigeno. Qui al campo base è un continuo suonare di campane". E’ Silvio Gnaro Mondinelli a dare per primo la notizia di vetta sulle montagne più alte del mondo. L’alpinista al momento si trova al base in attesa dei pezzi di ricambio da portare a Colle Sud, dove nei prossimi giorni completerà il lavoro sulla stazione meteorologica di Share Everest.

La telefonata di Mondinelli arriva intorno alle otto ora italiana, le 11.30 circa in Nepal. In sottofondo, si sentono le campane e le voci degli staff rimasti a presidiare il campo base che festeggiano la cima raggiunta dai loro compagni di spedizione. Non c’è ancora un elenco preciso di chi è arrivato in vetta, ma Mondinelli riesce ad anticipare qualche news.

"Tra i cento che sono andati in cima stamattina c’è anche Ed Viesturs – racconta Mondinelli -, l’alpinista americano che ha salito i 14 ottomila senza ossigeno. E’ qui come testimonial di una nuova organizzazione di spedizioni commerciali, voleva salire senza l’ossigeno anche questa volta ma sembra che lo abbia dovuto usare per il gran freddo: oggi infatti si è rialzato il vento che ieri sera sembrava calmato".

Mondinelli resterà al base ancora un giorno o due, poi tornerà anche lui ad ottomila metri per ripristinare il sistema di alimentazione di riserva della stazione di Colle Sud e sostituire i due sensori danneggiati di vento e umidità. Nel frattempo, segue le salite degli amici, quelli impegnati su altre montagne come Mario Panzeri, Edurne Pasaban, e quelli in salita verso il Lhotse.

"Gerlinde Kaltenbrunner invece si trova a campo 4 – prosegue Mondinelli -. Pare che il suo tentativo di cima, con il marito Ralf, il giapponese Hiro e il tedesco David, sia fissato per domani, ovviamente senza ossigeno. Sulla montagna ci sono anche due italiani, Sergio Martini e Simone La Terra ma non ho ancora notizie sulla loro posizione".

Amici a parte, resta un po’ di amarezza per la carovana di persone che anche quest’anno sono andate in cima usando centinaia di bombole. "Usare l’ossigeno è una loro scelta e sono liberi di farla – commenta Mondinelli – ma devo dire che non li invidio per niente. Sentivo le campane suonare e pensavo: salgono con mezzi artificiali, non con la loro energia, sono scortati da un esercito di sherpa che sentivo scherzare l’altro giorno a campo 4. Prendevano in giro i clienti delle commerciali, il loro modo di salire la montagna. E’ un po’ triste".
 

Sara Sottocornola

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close