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2017: l’anno d’oro per il turismo in Nepal

753 mila turisti registrati nel 2016. Un aumento del 39,71% rispetto al 2015. La guida Lonely Planet ha inserito il Nepal tra le mete imperdibili per il 2017. La regione nepalese del Langtang è stata inserita nei 52 posti da visitare nel 2017 dal New York Times. Periodo d’oro per il turismo in Nepal: i numeri registrati lo scorso anno sono molto chiari.

Questa nazione si riscopre meta non solo di alpinisti esperti alla ricerca di avventure e successi, ma anche regione  adatta al turismo più generico. Infatti, dopo il terribile terremoto del 2015 e l’imbargo, non ufficiale, tra India e Nepal, i dati stanno recuperando a gran ritmo. In ogni caso per il grande eco che i media hanno dato al Nepal, forse anche rispetto alle notizie relative a quel tragico evento, molte persone in tutto il mondo hanno potuto conoscere ed apprezzare questa nazione e inserirla tra le alternative per i propri viaggi.

Osservando i dati vediamo che la maggior parte di questi nuovi flussi vengono da India, Cina, Stati Uniti, Regno Unito and Sri Lanka, secondo quanto divulgato dal Dipartimento per l’immigrazione. Inoltre si evince che i mesi con più alta concentrazione di viaggiatori, quasi un terzo del totale, sono stati ottobre, novembre e dicembre.

Secondo il direttore generale del Dipartimento, Kedar Neupane, “il trend di crescita è destinato a proseguire nel 2017, dato un discreto livello di promozione nei maggiori mercati di origine”. Ha poi aggiunto che, se il Governo e il settore privato conducessero un’attività più aggressiva, si potrebbero aspettare anche 1 milione di visitatori nel 2017, considerate le condizioni attuali.

Fonte: Department of Immigration

Per esempio c’è da aspettarsi un aumento dei turisti cinesi verso la regione himalayana grazie all’iniziativa promozionale “Nepal Torusim promotion Year 2017” che, secondo l’ambasciata nepalese a Beijing, stimolerà i viaggi verso questa destinazione.

Basant Raj Mishra, imprenditore nel settore turistico, osserva che “sono stati fatti grossi sforzi di marketing dopo il terremoto per stimolare una massiccia ripresa. In aggiunta,  l’arrivo di volontari stranieri e le conferenze tenute dalle NGO in Nepal lo scorso anno hanno sicuramente influito su questo andamento”.

Esiste però un grosso limite a questo 2017 che appare così promettente, come sottolinea Suman Pandey della Pacific Asia Travel Association: l’aeroporto  di Tribhuvan International Airport (TIA), l’unica infrastruttura aerea internazionale, è datata e “fatiscente”. Pandey ha proseguito sottolineando come il sistema turistico nepalese potrebbe ricevere più di 3 milioni di turisti, quando invecee la capacità dell’aeroporto è già superata con un volume inferiore al milione.

(Fonte: Nepal Moutain News)

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