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Terremoto: 211 morti e 100 feriti gravi

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Updated – L’AQUILA — Sale il numero delle vittime. I morti accertati al momento sono 211, dei quali 17 non identificati. I dispersi 11, i feriti più di mille, di cui 100 gravi. Si continua a scavare. E come se non bastasse, ad ostacolare le già difficili ricerche dei superstiti, i meteorologi prevedono pioggia per le prossime ore su tutto l’Abruzzo.

A distanza di un giorno e mezzo dal terribile terremoto che ieri, 6 aprile, alle 3.32 ha fatto tremare la terra dell’Appennino abruzzese, si aggrava il bilancio delle vittime della catastrofe. Finora si contano 211 morti, oltre mille feriti di cui 100 gravi, 11 dispersi e migliaia di sfollati, il cui numero è ancora incerto: per alcuni 17mila, per altri anche 30mila.
 
Nell’uno o nell’altro caso si tratta comunque di tantissime persone, che questa notte sono state sistemate in alloggi di fortuna, tra le tendopoli allestite dalla Protezione Civile e dai tanti soccorritori accorsi da tutta Italia per portare aiuto. Secondo quanto riferito poco fa dal Presidente del Consiglio Berlusconi, attualmente sarebbero 7000 gli uomini impegnati nelle operazioni. Con tutti loro il Premier si è congratulato per l’ottimo lavoro.
 
Altri sfollati, molti, si sono invece accampati nelle automobili e nei pullman, messi a disposizione dal servizio pubblico dei trasporti. Altri ancora nei palazzetti dello sport, teatri, alberghi, ovunque si sia trovata la possibilità di ospitare in qualche modo gli sfollati.
 
Perchè in effetti sono al momento poche le strutture considerate agibili e sicure. L’Aquila al tramonto è diventata una città fantasma. Inestimabile il danno al patrimonio culturale, per il crollo di molti monumenti. Come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la chiesa di papa Celestino V, predecessore del famoso Bonifacio VIII, ricordato anche da Dante nella Commedia, come "colui che fece per viltade il gran rifiuto".
 
I paesi, le strade dell’Appennino abruzzese, sembrano quelle di uno scenario di guerra, come devastate dai bombardamenti. Senza contare che oltre alle strutture che hanno già ceduto bisogna preoccuparsi di quelle danneggiate, che potrebbero ancora crollare. Soprattutto perchè le scosse non sono ancora finite.
 
Scosse di assestamento, sciami sismici, o preannuncio di un nuovo forte terremoto, della stessa portata di quello che ha buttato giù l’intera provincia. Possibilità rara, ma che potrebbe ancora verificarsi.
 
Questa notte, durante la quale è anche piovuto, si sono verificate decine di nuovi sismi, di cui alcuni anche forti. In particolare quello dell’1.15, con una magnitudo di 4.8 gradi. Questa mattina tra le 11.30 e le 12 la terra ha tremato sensibilmente per due volte: la seconda scossa, con epicentro tra l’Aquila, Collimento e Villa Grande, è stata di magnitudo 4.7. Un terremoto che è stato avvertito anche a Roma. "Sono possibili altre scosse – ha avvertito Berlusconi a L’Aquila durante la conferenza stampa delle 13 – , il messaggio alla popolazione è quello di non rientrare nelle proprie case".
 
E nonostante la situazione difficile i soccorritori continueranno a scavare senza sosta, almeno per le prossime 48 ore. Finora sono riusciti a tirate fuori dalle macerie circa 150 persone, l’ultima alle 2 del mattino: una ragazza di 24 anni rimasta viva miracolosamente sotto le travi del tetto crollato di casa sua.
 
Sono ancora in corso quindi le operazioni, nella speranza che tra i 11 dispersi ce ne siano il più possibile ancora vivi. Una corsa contro il tempo, anche perchè nelle prossime ore il tempo peggiorerà nuovamente, portando piogge su tutta la regione.
 
Valentina d’Angella
 
 
Foto courtesy of Ansa
 
 
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