Alpinismo

Kammerlander: si parte, Cile e poi Alaska

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CAMPO TURES, Bolzano — "Partiamo mercoledì 1 aprile. Destinazione Ojos del Salado, un vulcano di 6.893 metri tra Cile e Argentina. La seconda cima del Sudamerica". Inizia da qui il nuovo progetto alpinistico di Hans Kammerlander, che vuole salire nei prossimi due anni tutte le seconde cime del mondo. E subito dopo la montagna sudamericana il fortissimo alpinista altoatesino punterà all’Alaska, al Mount Logan.

"L’Ojos del Salado è una montagna facile, l’ideale per me in questo momento, visto che negli ultimi mesi non ho potuto muovermi molto – ci racconta Hans Kammerlander alla vigilia della partenza, che avverrà dopodomani, mercoledì 1 aprile.
 
"E’ un perfetto allenamento per l’Alaska, una montagna molto simile all’Aconcagua. Si tratta di un II grado, non useremo i ramponi, sarà praticamente un trekking. E’ la cima più facile che ho in lista nel mio progetto che mi terrà impegnato due anni per salire le seconde vette di tutti i continenti".
 
"Con me sul Salado ci sarà un amico di Brunico, Toni Mutschlechner – continua l’alpinista altoatesino -. Suo fratello era per me un grande maestro, eravamo insieme sul Manaslu nel 1991, e lì purtroppo è morto colpito da un fulmine. Toni non è un alpinista del livello di suo fratello, ma è un caro amico e al Salado non avrà problemi".
 
"Arriveremo in macchina al campo base del Salado, che è posto a circa 4.500 metri. Poi credo che saliremo e scenderemo senza portare tende e sacchi, dovrebbe essere più o meno una camminata".
 
Dall’avventura in Sudamerica Kammerlander tornerà il 17 aprile, praticamente dopo due sole settimane. Tanti infatti sono gli obiettivi che lo aspettano, primo fra tutti il Mont Logan che originariamente era stato pensato come prima meta di tutto il progetto delle seconde cime.
 
"Una volta tornato starò a casa per due settimane, poi partirò di nuovo per l’Alaska – continua l’alpinista -. Il Mount Logan  è tutta un’altra cosa rispetto al Salado. Partiremo a metà maggio e staremo via un mese. Qui avrò anche la possibilità di compiere una discesa con gli sci".
 
"Quando si va in spedizione in Alaska si deve sempre fare i conti con il freddo, e venti forti e gelidi, che conosco bene perchè ho già scalato il McKinley un paio di anni fa’ – dice Kammerlander -. Il Mount Logan è molto più difficile però del McKinley. Con me ci sarà una guida alpina di Brunico, Wilfried Oberhofer".
 
In estate l’altoatesino si fermerà a Campo Tures, dove ha in programma di riposarsi e dedicare anche del tempo al suo lavoro di guida alpina. Poi in autunno si rimetterà in marcia, questa volta verso il continente nero.
 
"In ottobre partirò per il Mount Kenya che ho intenzione di scalare dalla parete est, che è una bella salita su roccia. Non è una montagna facile, ma ho tempo fino ottobre per prepararmi. Se poi andrà tutto bene – conclude Kammerlander -, il programma prevede di andare anche in Russia a dicembre, a scalare il Gora Dykh Tau, la vetta di 5.202 metri. Ma questo non è ancora sicuro, vedremo se avrò tempo altrimenti ci penserò l’anno prossimo".
 
 
 
Valentina d’Angella

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