Alpinismo

Niccolò Bruni e Gianluca Marra aprono “Diretta al Borelli”, nel gruppo del Monte Bianco

La via si sviluppa la parete sud-ovest del Mont Noir de Peuterey ed è stata dedicata a Luciano Mareliati, guida alpina di Courmayeur, recentemente scomparso

Sul versante del Peuterey, nel cuore del massiccio del Monte Bianco, è nata una nuova via che porta direttamente al Rifugio Borelli Pivano. Si chiama “Diretta al Borelli” ed è stata aperta dalle guide alpine di Courmayeur Niccolò Bruni e Gianluca Marra il 16-18 luglio e 6 settembre 2025. Con uno sviluppo di circa 650 metri e una difficoltà massima di 6a (5c obbligatorio), la via segue un tracciato logico e continuo che, superando balze rocciose e paretine, conduce all’uscita accanto al rifugio.

Questo versante del massiccio, pur caratterizzato dalle sue ampie distese di granito verticale e dalle aeree creste, conserva un carattere ancora selvaggio e poco frequentato, lontano dalle vie più battute del Monte Bianco. Qui gli alpinisti possono trovare spazi di grande isolamento, dove la natura domina e il senso di avventura resta autentico. Il Rifugio Borelli Pivano, incastonato a 2.310 metri di quota su uno sperone roccioso sotto la parete sud-ovest del Mont Noir de Peuterey, non è più gestito e va considerato come bivacco (dichiarato, tra l’altro, inagibile per il pericolo caduta massi dalla parete alle sue spalle, n.d.r.).

Nonostante questo, continua a vegliare sulla Val Veny e sugli itinerari più celebri e severi del massiccio, dalle pareti del Peuterey alle vie classiche del Monte Bianco. La sua posizione lo rende una meta carica di significato simbolico: arrivarci attraverso una linea nuova significa intrecciare presente e passato, rendendo omaggio a chi ha fatto la storia dell’alpinismo in queste montagne: “Seguendo le vie già presenti, come Magan e Alexius, abbiamo visto questa linea che poteva arrivare direttamente in uscita al rifugio”, raccontano gli apritori. Da lì è nata l’idea di tracciare un itinerario che, in modo logico e facile, potesse raggiungere il Borelli.

Ma non solo: Bruni e Marra hanno voluto dedicare questa apertura a Luciano Mareliati, per tutti “Lucianone”, scomparso in un incidente stradale il 30 ottobre 2023. Una scelta che conferisce alla linea un valore che va oltre l’aspetto alpinistico: Lucianone, infatti, era una guida alpina della Società Guide di Courmayeur e maestro di sci, ma soprattutto un grande appassionato di fotografia, di storia dell’alpinismo e custode per molti anni del Museo Alpino Duca degli Abruzzi. La sua figura, legata a doppio filo con la cultura e la memoria dell’alpinismo valdostano, rivive così oggi in questa nuova creazione.

Per chi volesse ripetere la via, servono una corda da 60 metri, 8 rinvii e friend dallo 0.3 al 2: “Nonostante sia quasi interamente attrezzata con fix, non è una via sportiva ma di alta montagna”, spiegano gli apritori. “Bisogna quindi prestare attenzione alla ricerca dell’itinerario e avere dimestichezza nel proteggersi coi friend”. Inoltre, pur essendo possibile rientrare calandosi sulla via stessa, la discesa consigliata è lungo la ferrata del rifugio Borelli, recentemente risistemata.

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