I classici e saggi “consigli della nonna” dei fotografi non possono che suggerire di scattare con il sole alle spalle della fotocamera: una situazione semplice da controllare, soprattutto grazie all’efficacia dei sistemi esposimetrici più moderni che difficilmente incorrono in errori banali. Oggi, però, vi parlo di un singolo aspetto della fotografia di montagna, o meglio di una situazione particolare che può accomunare soggetti diversi, ovvero dello scatto con il sole in inquadratura. Si tratta, quindi, non solo di scattare una fotografia in controluce, ma anche di comprendere appieno il sole nella composizione.
Sole a stella?
Per rendere il sole a stella, ovvero con quelli che possiamo definire “raggi” ben visibili, è sufficiente chiudere di molto il diaframma. Suggerisco di utilizzare, come riferimento e punto di partenza, un diaframma tipo f16. E’ solo un valore di riferimento che può cambiare, anche a seconda dell’ottica utilizzata. Basta provare e sperimentare, in modo da ottenere il risultato desiderato.
Attenzione al flare!
Avete presente quelle forme poligonali, spesso a rombo, trasparenti o quasi che, a volte, appaiono nelle immagini? In fotografia si definiscono “flare”. Sono originati dai riflessi della luce che passa attraverso il diaframma e le lenti dell’obiettivo, soprattutto con diaframmi chiusi, mentre diminuisce con diaframmi aperti. E’ un difetto dell’immagine, anche se, per motivi poco comprensibili, a qualcuno sembrerebbe anche piacere. In genere è più evidente su ottiche zoom che hanno un notevole numero di lenti, anche se sono di elevata qualità. Ogni ottica ha un trattamento antiriflesso sulle lenti. Se, però, queste non sono pulite o peggio hanno subito qualche graffio, soprattutto con il sole in inquadratura, la probabilità che si originino flare o cali di nitidezza è notevole, così come se montate filtri di bassa qualità sulle ottiche. Per ovviare a questi problemi è importante usufruire del paraluce.
Paraluce
E’ un accessorio dedicato che si aggancia all’ottica e che evita che la luce, soprattutto laterale, lambisca la lente, causando un calo generale di nitidezza e affievolendo anche il contrasto. E’ utile anche per proteggere la lente frontale da eventuali urti o cadute. Molte ottiche vengono vendute con il relativo paraluce, opportunamente sagomato proprio per la lente specifica cui è dedicato.
Esposizione in netto controluce
Scattare in pieno controluce, soprattutto con il sole in inquadratura, significa prestare attenzione alla sottoesposizione. L’immagine potrebbe essere un poco scura, anche con sistemi esposimetrici sofisticati. In questo caso può essere necessario sovraesporre leggermente in ripresa. A seconda della fotocamera in uso e della relativa ottica può essere opportuna una sovraesposizione quantificabile, in genere, da 1 a 1,5 stop. Ovvio, scattando in RAW, è poi possibile correggere, in maniera efficace, eventuali immagini scure anche in post produzione, magari con un semplice “luci e ombre”, presente in tutti i programmi di foto ritocco. Attenzione a non abusare nello schiarire le ombre o le parti scure della foto, altrimenti si rischia di incorrere in artefatti digitali che degraderebbero la qualità di immagine.