Mr. Park vince la sudovest dell'Everest
KATHMANDU, Nepal — Dopo quattro tentativi e tre amici persi in parete, l’immensa sudovest dell’Everest era diventata una questione personale per Park Young Seok, noto come "Mr Park". L’alpinista sudcoreano, che ha già scalato i 14 ottomila e le 7 summits, nei giorni scorsi ha toccato la vetta più alta del mondo salendo per una difficile e rischiosa nuova via.
Nel 1993 il primo incidente mortale. Nel 2007, durante il tentativo alla cima, il secondo: sono morti Oh Hee-Joon e Lee Hyun-Jo, i suoi due migliori amici, con cui aveva compiuto la traversata di entrambi i poli e aperto numerose vie alpinistiche. Dopo la vicenda, pare che l’alpinista abbia avuto qualche mese di crisi, forse di depressione. Ma poi si è ripreso e ha deciso che la prima cosa da fare era chiudere i conti con questa montagna.
"Voglio conquistare la sudovest dell’Everest ad ogni costo – aveva dichiarato Mr Park alla stampa prima di partire -. Salirò anche con i polpacci rotti. Con questa parete una relazione troppo altalenante, è tempo di finirla".
La determinazione è stata la chiave del successo. E Mr. Park stavolta ce l’ha fatta. Gli ultimi a salire lungo quel versante furono i Russi ben 27 anni fa. Prima di loro, negli anni settanta, solamente gli inglesi. Ora sulla parete sudovest dell’Everest campeggia anche la "via coreana" di Young Seok.
Park, 46 anni, è stato il primo alpinista a completare il "Grand Slam", ossia a raggiungere Polo Sud, Polo Nord, Seven Summits e a scalare i 14 ottomila. Nel suo personale "libro dei record" c’è anche la scalata, nell’arco di 12 mesi, di ben sei ottomila.