Alpinismo

Harlin, Aaj: nessun patrocinio al Piolet

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OAXACA, Usa – “Né l’American Alpine Club né l’American Alpine Journal stanno ufficialmente patrocinando il Piolet d’Or, ma di fatto vi partecipano e comunque apprezzano il nuovo spirito del premio”. Ecco il parere di John Harlin III, editore dell’American Alpine Journal, in merito alla posizione della prestigiosa organizzazione americana nei confronti del nuovo Piolet d’Or.

“Jim Donini è stato presidente dell’Aac – spiega Harlin, interpellato da Montagna.tv – ma l’attuale presidente è Steve Swenson. Credo che Jim stia agendo a titolo personale, non per conto dell’American Alpine Club”.

“Come Aaj – continua Harlin – siamo positivamente colpiti dal nuovo approccio del Piolet d’Or, che crediamo celebri il meglio dell’alpinismo moderno e voglia fornire modelli d’eccellenza per tutti coloro che amano le scalate e la montagna. Il nuovo premio non è più una mera competizione fra diverse scalate, che secondo noi non avrebbe senso, ma cerca di mettere in luce alcune delle migliori salite dell’anno, tutte da ammirare senza per forza eleggere la più bella”.

Ma come partecipa, allora, l’American Alpine Journal a questo premio? “Abbiamo partecipato alla selezione delle salite – spiega Harlin  – e sosteniamo la volontà di trasformare il Piolet d’or in qualcosa che tutti possiamo rispettare ed ammirare, un premio che rappresenti il meglio del nostro sport. Penso che possa riuscirci”.

Quanto al caso Kopold, Harlin è prudente. “E’ una situazione davvero spiacevole – dice l’editore -. Non conosco le circostanze precise, ma sono sicuro che gli organizzatori del Piolet d’or non desideravano che l’immagine di un giudice si riflettesse negativamente su quella dell’intero premio. Spero sinceramente che questa situazione non offuschi gli obiettivi generali del Piolet d’or, che è cosa più grande degli individui che vi partecipano. Ma davvero, non conosco la storia di Kopold così a fondo da poter esprimere un giudizio in merito”.
 

Sara Sottocornola

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