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Valle d’Aosta, le Commissioni regionali danno parere positivo all’eliski

Voto favorevole all’eliski per le Commissioni Assetto del territorio e Sviluppo del territorio del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Il parere, che ha titolo consultivo, è stato richiesto sulla proposta di delibera che dispone nuove modalità attuative della legge regionale risalente al 1988.

“Le nuove modalità trattano principalmente della pratica dell’eliski come strumento di potenziamento dell’offerta turistica in Valle d’Aosta, tenuto conto delle necessità di sicurezza, tutela dell’ambiente e della fauna selvatica. Spetterà poi ai Comuni che possiedono sul proprio territorio aree adibite alla pratica dell’eliski l’aggiornamento della propria cartografia e la disciplina dei rapporti con i gestori del servizio” spiegano i presidenti delle due Commissioni, Pierluigi Marquis (Sa) e Giuseppe Isabellon (Uv).

Voto negativo invece dall’opposizione, che contesta la modalità della proposta, che non da indirizzi precisi, ma introduce solo linee guida “delegando ai Comuni le scelte sulla sicurezza e sulle misure che consentirebbero la convivenza e lo sviluppo di altre pratiche potenzialmente interessanti per il territorio, come lo sci alpinismo e le ciaspole”.

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2 Commenti

  1. Vietato in tutta Italia,ma per i superprivilegiati valdostani,in nome della loro autonomia,si permettono di sfregiare l’ambiente pur di fare soldi,soldi ,soldi! Vergogna!!

  2. Il baratto ineguale dell’eliski.
    Ogni giorno nel mondo milioni di escursionisti lasciano le città in cerca di pace, per ritrovare un contatto meno urticante con il mondo in cui vivono e lasciarsi alle spalle il rumore per ritrovare tranquillità.
    Il silenzio è merce preziosa, ormai accerchiato da ogni parte, diventa sempre più una rarità e acquista valore commerciale all’interno delle politiche di promozione turistica.
    Aziende e agenzie di pubblicità colgono l’utilità della valorizzazione del silenzio dentro una vita quotidiana fatta di rumore.
    Il prezzo del silenzio sale ogni giorno e attiva atteggiamenti volti a preservarlo.
    Nell’accettare la proliferazione dell’eliski nei luoghi alti e sacrificare la propria riserva di silenzio per scarsi benefici economici, tutti da dimostrare e di brevissimo respiro, montanari, guide ed albergatori si mostrano come i “selvaggi” nativi americani, truffati dal baratto ineguale dei furbi avventurieri sbarcati nel Nuovo mondo, che cominciarono a scambiare con gli “indigeni” oggetti di scarsissimo valore con pregiate pelli di lontra e i propri vestiti rabberciati destinati alla pattumiera con le stupende pelli di castoro faticosamente procurate dagli “indiani”….
    Michele Comi guida alpina

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