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Alto Adige, a rischio 1500 denominazioni geografiche italiane

Torna attuale la questione della toponomastica bilingue in Alto Adige. La commissione paritetica Stato-Provincia autonoma, detta Commissione dei Sei, domani tratterà una norma d’attuazione che limiterà l’obbligo di bilinguismo assoluto previsto dallo Statuto di autonomia nella toponomastica e comporterà la cancellazione di circa il 60% delle denominazioni geografiche italiane.

I toni sono accessi in merito, il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore (centrodestra), Alessandro Urzì, ha parlato di una “vera e propria pulizia etnica” e ha puntato il dito contro il partito di governo locale, la Südtiroler Volkspartei, che da decenni punta all’eliminazione dell’italiano dai toponimi: “Il governo centrale sta barattando le concessioni sulla toponomastica per un pugno di Sì della Svp al referendum costituzionale di Matteo Renzi”.

Il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha tentato però di smorzare la polemica, spiegando che in campo c’è “una legge procedimentale” e che sarà un’apposita commissione a occuparsi

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