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Polemiche sul recupero del corpo di Janna Schneider, lettera aperta dei presidenti del CNSAS Veneto e Friuli Venezia Giulia

Riportiamo la lettera aperta firmata congiuntamente dal presidente del Cnsas Veneto Rodolfo Selenati e dal presidente del Cnsas Friuli Venezia Giulia Vladimiro Tedesco relativa al tragico epilogo della scomparsa di Janna Schneider, il cui corpo è stato ritrovato ieri ai piedi del monte Teverone.

“Con il ritrovamento del corpo senza vita di Janna si chiude con l’epilogo peggiore una storia che ci ha coinvolto fin dal principio, come le tante, troppe, con le quali, soprattutto d’estate, ci confrontiamo.  Ricerche che durano giorni, che ci avvicinano sempre più emotivamente a chi è scomparso, alle quali cerchiamo di dare il massimo, mettendo a disposizione la profonda conoscenza del nostro territorio, le tecniche operative richieste in ambienti così severi e rischiosi, la volontà di essere utili al prossimo e di portare aiuto a chi ne ha bisogno.

Non siamo soliti esprimere giudizi sull’operato degli enti che, come il Cnsas, si prodigano nelle emergenze con la nostra stessa finalità – salvare vite umane – e con i quali collaboriamo attivamente, ognuno per la propria parte di competenza istituzionale. Oggi però non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra profonda amarezza di fronte alla conclusione di questa vicenda.

I Servizi regionali del Soccorso alpino e speleologico del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, a differenza di quanto succede ogni giorno – spesso decine di volte al giorno –  per una competenza delegata dalla legge dello Stato italiano, oggi [ieri ndr] non hanno potuto ultimare l’intervento di recupero del corpo di Janna, completato con un elicottero dei Vigili del fuoco e con personale dei Vigili del fuoco provenienti da Bologna.

Dopo il rinvenimento degli effetti personali della giovane donna ieri sera, questa mattina alle 8 erano pronti a decollare gli elicotteri sia dal Bellunese che dal Friuli, con personale del Soccorso alpino di Alpago e Valcellina disponibile in piazzola. Personale volontario, lo ricordiamo, con preparazione e formazione certificate dalla Scuola Nazionale del Cnsas, riconosciuta da specifiche leggi dello Stato e delle nostre rispettive Regioni. Personale che ha assoluta familiarità con tecniche operative che non hanno, e non possono avere, paragoni di sorta su quei terreni impervi e ostili, oltre ad avere profonda conoscenza del territorio e dei suoi pericoli.

Vogliamo ancora una volta rimarcare il fatto che le competenze primarie degli interventi di soccorso in montagna, ivi incluso il recupero delle salme, è del Cnsas, in quanto lo Stato ci ha attribuito questo ruolo in modo inequivocabile. Il quotidiano e stretto rapporto con i Servizi Sanitari Regionali da anni permette di effettuare innumerevoli interventi nelle condizioni più estreme, frutto di una continua formazione reciproca che porta gli operatori ad essere pronti a risolvere le più variegate tipologie di emergenze in territorio impervio ed ostile e ad essere a disposizione della Protezione Civile nei momenti in cui è necessario il nostro supporto.

Possiamo inoltre immaginare i costi di un elicottero che non parte dal Friuli o dal vicino Bellunese, ma addirittura da Bologna. In più, oltre ad allungare i tempi di recupero dato il lungo trasferimento, viene a mancare una risorsa da impiegare su eventuali incidenti di competenza dei Vigili del fuoco, che potrebbero verificarsi nella loro zona di provenienza. Chi interverrebbe? Il Cnsas no di certo, non avendone la titolarità. L’intervento di individuazione e recupero si è concluso poco prima delle 14. Squadre a piedi avrebbero impiegato meno tempo. Speriamo vivamente che questo tipo di iniziativa non sia replicata e ci auguriamo non sia frutto esclusivo della ricerca di visibilità su competenze non proprie.

Il presidente del Cnsas Veneto
Rodolfo Selenati
Il presidente del Cnsas Friuli Venezia Giulia
Vladimiro Todesco”
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10 Commenti

  1. ok. Va bene che siamo in Italia, ma perchè non si può parlare più chiaro?
    Lettera aperta , ma a chi?
    Abbiamo capito che le squadre del CNSAS non hanno avuto l’autorizzazione di recupero della salma, nonostante abbiano “una competenza delegata dalla legge dello Stato italiano” per farlo.
    Bene, se la delega al CNSAS c’è per legge, e in questo caso non è stata riconosciuta:
    CHI avrebbe dovuto dare l’autorizzazione e perchè non l’ha data?
    Disinformazione delle autorità? o problemi con il magistrato competente?
    Nell’articolo di ieri si parlava di avvistamento da parte di elicottero privato (ingaggiato pare dalla famiglia) con a bordo una guida alpina appartenente al CNSAS. Quindi non sembra neanche si trattasse di intervento ufficiale del soccorso… e al momento del ritrovamento del cadavere si sapeva solo che era di persona ignota morta per causa ignota. Non è che il problema fosse di ordine giudiziario?
    Che poi in altre occasioni il conflitto tra Vigili, Fiamme gialle, CNSAS, polizia abbia portato casini e ritardi nei soccorsi questo è indubbio e va risolto, soprattutto per i vivi.

  2. Sentenza n°1736/2014 e n°1737/2014 del consiglio di stato. Non ci sono altri pronunciamenti successivi a cui riferirsi. Questo è quanto fa testo. Il CNSAS non ha nessun potere di coordinamento sui corpi dello stato.

  3. Siamo alla follia! Non interviene per tempo il CNSAS (sia pure per legittimissimi motivi) e questi due fenomeni scrivono una lettera per ribadire la loro competenza in materia di recupero salme. La mentalità sbagliata di chi vuol difendere il proprio orticello…

    1. Questa dichiarazione non ha nessuna valenza di fronte a una sentenza del consiglio di stato. Chiara e inappuntabile peraltro. La legge non ammette ignoranza. Ed il Cnsas non fa eccezione

  4. Intervento dei responsabili del CNSAS inappropriato e inopportuno. Neppure davanti ai morti si ha la dignità di stare zitti.
    Rip alla povera ragazza.

  5. Questi commenti sono il ringraziamento delle persone per cui noi del Cnsas usciamo giorno e notte, sotto il sole come sotto il diluvio o una tempesta di neve.
    Vi ricordo che noi del Cnsas siamo volontari che ritagliamo del tempo per addestrarci e soccorrere nel miglior modo possibile persone in difficolta in ambienti impervi ed ostili.
    Noi del Cnsas non andremmo mai ad aprire una macchina in un incidente stradale, oppure spegnere un incendio in una abitazione…..
    Signori, non è questione di difendere il proprio orticello…. è questione di salvarvi il culo in situazioni estreme in ambienti estremi.
    Prima di scrivere certe “cagate”, collegate il cervello!!
    Grazie

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