
Sul ghiacciaio del Gigante, in jeans, scarponcini, slegati, mentre attraversano un crepaccio. Questa è la scena fotografata qualche giorno fa dalla Guida Alpina valdostana Gianluca Ippolito che stava rientrando dal Col des Flambeaux con un cliente: “Erano almeno una cinquantina le persone non attrezzate, loro però sono emblematici – dice Ippolito al giornalista dell’Ansa – Le nozioni tecniche possono mancare, ma i recinti e i cartelli di pericolo posizionati dalla società delle funivie e dalla guardia di finanza ci sono. È un problema culturale degli italiani. Le persone confondono “facile” con “non pericoloso”, ma è come andare di notte a fari spenti”.
Il ghiacciaio del Gigante è effettivamente facilmente raggiungibile grazie alla funivia Skyway del Monte Bianco e all’ascensore per il rifugio Torino (3.375 metri), che hanno incrementato l’afflusso di turisti, anche meno esperti. Proprio per questo da anni esiste una recinzione e sono stati posizionati diversi cartelli di pericolo.