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I nostri lettori: un sogno chiamato Manaslu

Antonio partirà il 7 settembre per tentare la vetta del Manaslu senza ossigeno.

(testo e foto di Antonio Magliacano)

Ho quasi 59 anni e non sono ancora stanco di sognare!

Due anni fa sono partito alla volta dell’Himalaya affascinato da un sogno, da una sfida, da un gigante di ghiaccio, il Cho Oyu, una montagna di 8200m.

Lo spirito era quello della grande avventura, talmente grande da poterla paragonare ai progetti senza limiti che solo un bambino riesce a concepire: voglio andare sulla luna!

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Al Cho Oyu

E sulla luna ci sono stato.

Su quella luna ho sofferto, gioito, ho rischiato la vita, ho pregato. Ho pregato il Dio dei miei padri e Dei sconosciuti, ho vissuto a contatto con popoli, tradizioni, saggezze che affondano le proprie radici in epoche antiche, ho scoperto un mondo totalmente diverso che sono però riuscito a riconoscere e a condividere perché l’uomo è uno e i desideri, i sogni, le speranze, la ricerca della felicità appartengono a tutti nello stesso modo, in ogni tempo, ovunque.

Ora è tempo di ripartire, ho appuntamento con un altro dei giganti della terra, il Manaslu, la “Montagna dello Spirito”, 8163 m, in Nepal. Parto alla ricerca di una vetta ma, soprattutto, alla ricerca di quelle esperienze e di quelle sensazioni che cambiano e completano un uomo. Urlerò sul monte, urlerò perché in un istante l’energia di tutta la mia vita sarà caricata in quella cuspide di ghiaccio protesa verso il cielo.

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