Alpinist risorge dalla crisi
JACKSON, Usa — Con la sua storia e il suo prestigo, non poteva finire così. La rivista americana Alpinist, che nel novembre scorso aveva annunciato il fallimento e interrotto le pubblicazioni, è stata acquisita dall’editore di Backcountry, magazine di sci e telemark. La redazione pare sia già al lavoro per riprendere le pubblicazioni esattamente da dove le avevano lasciate.
"Alpinist si sposa perfettamente con la nostra famiglia – ha detto Jon Howard, presidente della Hol – scalatori, alpinisti, frerider hanno tutti lo stesso Dna, che li rende a volte audaci, a volte cauti. Lo stesso spirito che usiamo negli affari".
La Hol, decisa a mantenere la linea e la qualità editoriale che ha reso Alpinist una delle riviste di montagna più prestigiose del mondo, ha chiesto a Christian Beckwith, fondatore della rivista, di rimanere come editore. Secondo indiscrezioni, Beckwith avrebbe già accettato in via informale e l’accordo dovrebbe essere presto finalizzato.
"Alpinist è un’opera d’arte – ha detto Howard – e deve restare così com’è. Sia nella linea editoriale, sia nello stile, sia nel formato".
Alpinist venne fondata nel 2002 da Marc Ewing e Christian Beckwith. L’autunno scorso, quando venne dichiarato il fallimento, contava oltre 8.500 abbonati, un sito web con 300mila pagine viste al mese e prestigiosi inserzionisti pubblicitari.