Alpinismo

Alpinist risorge dalla crisi

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JACKSON, Usa — Con la sua storia e il suo prestigo, non poteva finire così. La rivista americana Alpinist, che nel novembre scorso aveva annunciato il fallimento e interrotto le pubblicazioni, è stata acquisita dall’editore di Backcountry, magazine di sci e telemark. La redazione pare sia già al lavoro per riprendere le pubblicazioni esattamente da dove le avevano lasciate.

L’acquisizione di Alpinist è stata ufficializzata il 16 gennaio dalla Height of Land Publications, che ha promesso l’uscita del numero 26 della rivista, quello sospeso lo scorso autunno, per il primo giorno di marzo.

"Alpinist si sposa perfettamente con la nostra famiglia – ha detto Jon Howard, presidente della Hol – scalatori, alpinisti, frerider hanno tutti lo stesso Dna, che li rende a volte audaci, a volte cauti. Lo stesso spirito che usiamo negli affari".

La Hol, decisa a mantenere la linea e la qualità editoriale che ha reso Alpinist una delle riviste di montagna più prestigiose del mondo, ha chiesto a Christian Beckwith, fondatore della rivista, di rimanere come editore. Secondo indiscrezioni, Beckwith avrebbe già accettato in via informale e l’accordo dovrebbe essere presto finalizzato.

"Alpinist è un’opera d’arte – ha detto Howard – e deve restare così com’è. Sia nella linea editoriale, sia nello stile, sia nel formato".

Alpinist venne fondata nel 2002 da Marc Ewing e Christian Beckwith. L’autunno scorso, quando venne dichiarato il fallimento, contava oltre 8.500 abbonati, un sito web con 300mila pagine viste al mese e prestigiosi inserzionisti pubblicitari.
 

Sara Sottocornola

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