Riccardo Cassin compie cento anni
LECCO — Cento candeline per il grande alpinismo italiano. Oggi Riccardo Cassin compie un secolo, e tutta la nazione leva il cappello per omaggiare l’uomo e l’alpinista che ha segnato in modo indelebile la storia italiana. Un eroe del secolo scorso, che ha aperto vie e raggiunto cime fino a poco prima solo sognate con un alpinismo poco tecnologico, fatto di allenamenti nei fine settimana, di avvicinamenti con mezzi di fortuna, di attrezzatura realizzata in casa e di tanta, smisurata passione, ma anche di ineguagliabile talento e valore.
Mentre a casa Cassin si susseguono visite prestigiose, da Walter Bonatti a Reinhold Messner, stamattina è stato posizionato, di fronte al Municipio di Lecco, il centesimo filo dell’opera artistica dedicata a Cassin. Un gesto che da un lato completa i festeggiamenti per questo compleanno, a lungo preparati, e dall’altro apre le porte ad un anno storico che riserverà ancora molte sorprese.
La statua “Cento fili”, realizzata in ferro e pietra e progettata da Massimo Brambilla, resterà di fronte al municipio per circa un mese, poi verrà collocato in una sede definitiva che è ancora in corso di definizione.
“E’ come i fili d’erba di un prato – spiegano l’architetto Brambilla e Monica Cassin, vicepresidente della Fondazione -. Nascono e vivono riuscendo a farsi strada anche nella nuda roccia: alcuni crescono diritti e rigogliosi, altri un po’ storti e malandati. Così sono trascorsi i cento anni di Riccardo. Alcuni duri, come gli anni della prima infanzia o di quella grande delusione che si chiama K2, altri slanciati verso l’alto come gli anni fulgidi delle vittorie alpinistiche, alcuni significativi, altri sofferenti, ogni anno è stato inciso dalle vittorie e dalle sconfitte, dalle gioie e dai dolori, dalle fatiche e dalle soddisfazioni che solo una vita così intensa può aver dato”.
Dopo l’inaugurazione della statua, i festeggiamenti proseguiranno all’insegna della semplicità come nello spirito del grande alpinista e della sua famiglia. L’appuntamento è alle 17.30 presso l’info point di piazza Garibaldi, dove la Fondazione Cassin aspetta la cittadinanza per brindare a Riccardo con vin brulé e panettone.
Ma l’omaggio al grande alpinista lecchese, che ha portato in alto il nome dell’alpinismo italiano, non può che allargarsi a tutta la nazione, che deve a quest’uomo anni di gloria e di passione. E ha lasciato in eredità un’incredibile collezione di prime salite, sulle Alpi e sulle più alte e difficili montagne del mondo. Il 2009, anno di questo storico compleanno, non potrà che riservare altre sorprese e festeggiamenti ancor più grandi per Riccardo Cassin.
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