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Che lo Stato torni a interessarsi dello sviluppo delle aree montane?

ROMA — Il tema della montagna e delle sue comunità di cittadini, imprese e associazioni, torna all’interno di un Documento di Economia e Finanza (DEF) dello Stato, strumento di passaggio alla legge di stabilità in autunno. Lo fa notare ancora una volta l’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani. “Il Governo intende infine sviluppare una serie di interventi su temi settoriali di diretto interesse dei cittadini delle zone montane, da cui discenda un percepibile aumento della loro qualità della vita. La scelta delle priorità di investimento e la individuazione delle fonti finanziarie che verranno destinate a ciascuna di esse verrà definita attraverso la costruzione di una Strategia nazionale per le aree montane nella più vasta Strategia Nazionale per le Aree Interne”.

Il Governo torna a parlare dei territori montani dopo anni di interesse totale, specificando di voler costruire una “Strategia nazionale per le aree montane”, all’interno della più generale Strategia Nazionale per le Aree Interne alla quale il DEF 2016 (presentato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e dal Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan) dedica uno spazio specifico ricordando che essa oggi riguarda “65 aree progetto in tutto il Paese, comprendenti 981 Comuni, con una superficie complessiva pari al 16 per cento del territorio nazionale e una popolazione residente al censimento 2011 di circa 1,9 milioni di abitanti. Le aree selezionate sono quelle in cui si è registrata una maggiore perdita di popolazione (4,6 per cento tra il 2000 e il 2011) e che presentano più seri problemi strutturali di accessibilità, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Partenariato. Nell’ambito delle 65 aree progetto sono state individuate da parte delle amministrazioni regionali le aree pilota su cui è in corso il lavoro di definizione della Strategia, propedeutica alla stipula, da parte di tutte le parti interessate, dell’Accordo di partenariato quale strumento attuativo”.

Il Def inoltre si sofferma sull’esigenza di dare concreta attuazione nel corso dell’anno al Decreto legislativo in materia di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali previsto dal “collegato ambientale”, un’altra misura importante per le zone montane, e all’esigenza di attuare “misure finalizzate alla decarbonizzazione dell’economia, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali e alla finanza per lo sviluppo. A ciò si affianca un disegno di legge contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette”.

Si apre quindi concretamente la possibilità di un ritorno di attenzione da parte dello Stato ai temi dello sviluppo delle aree montane.
Il provvedimento passa ora al Parlamento per sua approvazione. Alla Camera il suo iter inizia martedi 19. Relatore per la commissione ambiente è stato nominato l’on. Enrico Borghi.

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