AlpinismoAlta quota

Acclimatamento speed per Steck e Göttler, partite le altre spedizioni

 

Photo courtesy Ueli Steck Facebook Page
Photo courtesy Ueli Steck Facebook Page

 

KATHMANDU, Nepal – Continua a buon ritmo l’acclimatamento di Ueli Steck e del suo compagno di spedizione David David Göttler: i due hanno fatto base a Chukung a 4700 metri, da dove partiranno per scalare alcuni picchi circostanti, al fine di acclimatarsi al meglio per affrontare la nuova via che intendono aprire sullo Shisha Pagma.
Mercoledì, dopo aver fatto colazione, sono saliti sull’Island Peak (6189m), percorrendo 20 km e 1700 metri di dislivello, tornando per pranzo. Magie della “swiss machine”. A chi chiede a Göttler se riesce a mantenere il ritmo del velocissimo compagno di squadra, l’alpinista risponde “La cosa buona è che lui è sempre rallentato dalle grupies che vogliono farsi foto con lui 🙂 ”.

Parlando invece del Manaslu, la cordata composta da Horia Colibasanu e Peter Hamor si è al momento acclimatata solo fino a 5400 mt. Dalle ultime notizie dovrebbero essere già volati a Pokhara, dove decideranno la strategia per affrontare il Manaslu, che intendono scalare aprendo una nuova via in stile alpino e senza uso di ossigeno.
Sempre in direzione dell’ottava vetta del mondo c’è anche una spedizione olandese, che è ancora ferma a Kathmandu, ed un altro numeroso gruppo di alpinisti giapponesi, che tenteranno la vetta in occasione del 60esimo anniversario della prima scalata della montagna da parte di Toshio Imanishi e Gyalzen Norbu.

Photo courtesy dhaulagiri16.blogspot.it
Photo courtesy dhaulagiri16.blogspot.it

Per quanto riguarda il Dhaulagiri, la spedizione inglese “British Services Medical Research Expedition” ha iniziato il suo trekking di avvicinamento alla prima tappa: il Tukuche Peak (6920 mt). Al momento sono fermi a Yak Karka, 4100 mt e le ricerche mediche sono già cominciate per studiare gli effetti dell’alta quota.
Sono arrivati invece in questi giorni a Kathmandu altre due spedizioni dirette al Dhaulagiri: la cordata spagnola composta da Juanito Oiarzabal eAlberto Zerain e la squadra indiana del Giripremi Team, che si dividerà in due gruppi uno a tentare la vetta della montagna bianca, l’altra del Cho Oyu. Oggi dovrebbero tutti lasciare la capitale nepalese.

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