Rifugi

Skibox: lo street food d’alta quota

COURMAYEUR – Non si può negare che la montagna è anche mangiare bene, grazie a prodotti tipici di eccellenza e ad una tradizione enogastronomica che di certo riesce ad accontentare tutti i palati.

Tradizione però non significa non ascoltare le nuove mode che arrivano dal mondo del food, che negli ultimi anni pare essere diventato una vera e propria mania.

Photo courtesy Skibox Facebook page
Photo courtesy Skibox Facebook page

Innegabile è che una delle gastro-tendenze che più impazzano è quella dello street food: non si contano più le apecar che spuntano in ogni dove, i festival, gli eventi dedicati ed in ogni città fioriscono i mercati metropolitani, luoghi dove poter mangiare, più o meno comodi, cibo da strada.

Certo, mangiare pane e panelle o un cartoccio di pesce fritto non è certo una cosa nuova, anche perché il più delle volte i cibi che vengono proposti sono quelli antichi, delle nostre tradizioni appunto, rivisitati in chiave moderna, spesso seguendo altre bizzarre gestro-manie. Ma del resto le mode sono anche questo: un guardare al passato con un occhio (o con gusto in questo caso) al futuro.

È in quest’ottica che, grazie ad un bando di gara indetto da Courmayeur Mont Blanc Funivie, il rifugio Cantuccio di Courmayeur torna a nuova vita dopo un periodo di abbandono.

Photo courtesy Skybox Facebook page
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Nasce così, a Col Checrouit, 2000 metri di altitudine, Skibox: un nuovo concept di rifugio, tutto gourmet, che prende appunto ispirazione da questa nuova tendenza dello street-food. Produttori e chef emergenti si incontrano così per offrire in una formula innovativa “snow food” di qualità in montagna.

Ovviamente essendo street food non potevano mancare le apecar: La Susina serve kebab vegano, mentre in quella di Gurmetti si può trovare trovare l’hotdog rivisitato, in cui i sapori della Valle si declinano in chiave londinese; infine il truck di Bello&Buono dove si mangiano pizze e calzoni espressi napoletani doc, preparati con pomodoro San Marzano e mozzarella di bufala di Paestum.

Ovviamente, se di gastro-manie si parla, non può mancare un corner con gli hamburger gourmet, preparati da Tricolore con carne di fassona tagliata al coltello e serviti con insalatine di campo e maionese fatta in casa con le uova di Paolo Parisi, da galline allevate a cereali e latte di capra; ma anche il pesce preparato dai fiorentini di Pescepane che, da un box attrezzato, propongono coni di fritto misto e una versione di fish & chips di baccalà. Se si vuole qualcosa di meno impegnativo, tra una sciata e l’altra, si può scegliere tra i sandwich gourmet farciti a scelta con la tartare chianina del noto macellaio toscano Cecchini, burro di montagna e acciughe o insalata di pollo.

Photo courtesy Skibox Facebook page
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La caffetteria non è certo da meno: yogurt, cereali, spremute bio e torte fatte in casa. Nemmeno il bere è lasciato al caso: birre artigianali italiane straniere e per gli amanti del vino una selezione di etichette tra cui il Chianti Classico Lornano e il Nebbiolo, il Barbera e il Dolcetto delle Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy.

Di sicuro una scommessa servire kebeb vegetariano dove ci aspettiamo di trovare una bella polenta fumante che ci consola dalle fatiche della giornata, ma ci auguriamo con tutto cuore che i due ideatori, Gianluca Perrelli e Andrea Carletti, possano vincerla.

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