Scienza e tecnologia

La causa dell’effetto serra? Forse una cometa

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LEICESTER, Gran Bretagna – Secondo l’accademico russo Vladimir Shaidurov, la causa dell’aumento della temperatura terrestre non sarebbe l’inquinamento umano. La spiegazione dev’essere cercata nella misteriosa esplosione di Tunguska del 1908. 

Teatro della tragedia è il fiume Tunguska, in Siberia, ad inizio secolo. Alle sette del mattino appare nel cielo un disco più luminoso del sole, che esplode provocando danni simili a centinaia di bombe atomiche. Migliaia sono i chilometri quadrati di foresta distrutta, gli animali uccisi e le persone ustionate.
 
La catastrofe ha molta risonanza sulla stampa, ma nessuno considera la cosa dal punto di vista scientifico fino agli anni Venti, quando i russi intraprendono i primi sopralluoghi. Cercano un meteorite, ma non trovano né crateri né tracce di materiali spaziali.
 
Ciò dà adito alle più svariate e fantasiose ipotesi sull’origine del fenomeno, che ancor oggi resta senza spiegazione. Fu una cometa vaporizzata in aria, un’asteroide, o addirittura un’astronave aliena fatta sparire dai servizi segreti? 
 
Certo è che un disastro del genere non poteva esimersi dall’essere accusato di gravi conseguenze. E’ qui che entra in scena Vladimir Shaidurov, membro dell’Accademia russa delle scienze ed esperto di modellistica numerica, con la strabiliante tesi dell’effetto serra.
 
Le comete sono corpi formati da ghiacci e polveri. Quella di Tunguska sarebbe esplosa all’attrito con l’atmosfera terrestre, prima di raggiungere il suolo, liberando un’enorme quantità di vapore acqueo, un potente gas serra. Inoltre, il materiale di cui era composta la cometa, propagandosi, avrebbe raffreddato la stratosfera e provocato, come contro-reazione, un riscaldamento della troposfera sottostante.
 
La tesi è stata illustrata dallo stesso Shaidurov durante un seminario di climatologia tenuto all’Università di Leicester in Gran Bretagna, e sarà presto oggetto di un articolo sulla rivista Science.
 
Ma la comunità scientifica internazionale non ha accolto bene la teoria. Esterrefatti gli scienziati che hanno assistito al seminario, perplessi quelli che hanno avuto modo di esaminarla nei giorni seguenti. Comunque uno spiraglio resta aperto. La comunità scientifica si è infatti riservata di verificare al più presto la tesi dello studioso russo con tutti i mezzi a sua disposizione.
 
 
Sara Sottocornola

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