Cronaca

Si improvvisano climber: salvati in parete

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COLLAGNA, Reggio Emilia — Tre giovani, non attrezzati per escursioni in quota e probabilmente neppure esperti della zona, sono rimasti bloccati l’altro ieri  su una parete dell’Appennino reggiano. Si trovavano a oltre 2000 metri di altezza quando, perso il sentiero, hanno pensato di provare a salire sulla roccia. Salvo poi rimanere bloccati senza riuscire più andare né avanti né indietro. Presi dal panico, si sono messi ad urlare chiedendo aiuto. Fortunatamente per loro, qualcuno li ha sentiti.

Protagonisti della vicenda un 24enne e due 25enni di Reggio Emilia che l’altro ieri mattina avevano deciso di avventurarsi in montagna per un’escursione. Hanno lasciato l’automobile al Passo del Cerreto, e poi si sono incamminati lungo il sentiero che porta al Passo dell’Ospedalaccio e alle sorgenti del Secchia.
 
I tre giovani indossavano abiti corti e leggeri, decisamente inadatti al periodo e alla variabilità del tempo in montagna. Nei loro programmi c’era l’idea di salire sulla linea del crinale fino a raggiungere l’Alpe di Succiso, ma iniziata l’ascesa verso la vetta del Casarola, ad un certo punto hanno perso la via, e anziché seguire il sentiero a destra sono andati a sinistra.
 
Così sono finiti di fronte alla parete di Monte Alto. Non vedendo più il sentiero hanno pensato che l’unica soluzione fosse iniziare a scalare e sono saliti sulla roccia senza corde né attrezzi di sicurezza.
 
Dopo aver percorso circa 130 metri dalla base dell’anfiteatro del Secchia, i tre sono rimasti bloccati senza poter più scendere o salire. Il 24enne, arrivato più in alto, è rimasto aggrappato alla roccia in un punto esposto a nord dove scorreva anche dell’acqua, mentre gli altri due si sono fermati una cinquantina di metri più sotto.
 
Hanno pensato di chiedere aiuto con il cellulare, ma nessuno dei tre in quella posizione precaria è riuscito a sfilarlo dalla tasca. A quel punto, presi dal panico, si sono messi a gridare a più non posso "aiuto".
 
E alla fine è andata bene, perchè altri escursionisti che si trovavano nella zona, hanno sentito le loro urla e hanno allertato il 118. 
 
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Castelnovo Monti dal Passo dell’Ospedalaccio, seguiti dai carabinieri di Collagna. Nel frattempo l’elisoccorso di Pavullo ha raggiunto le Sorgenti del Secchia e individuato in fretta i tre giovani, ormai terrorizzati. Dopo averli tranquillizzati, gli uomini del Soccorso alpino hanno iniziato la complessa operazione di recupero tramite verricello con oltre ottanta metri di cavo.
 
Il primo ad essere recuperato è stato il 24enne attaccato alla parete nel punto più alto. Due soccorritori sono stati calati a otto metri dal ragazzo, e con l’aiuto di chiodi e corda l’hanno raggiunto, imbragato e trasferito in elicottero al Passo del Cerreto. Qui l’ambulanza della Croce Verde di Busana l’ha recuperato e portato al pronto soccorso dell’ospedale di Castelnovo Monti per curare un principio di assideramento.
 
Poi sono stati recuperati gli altri due escursionisti, sempre tramite verricello. Gli uomini del Soccorso Alpino li hanno portati con l’elicottero al Valico del Cerreto dove hanno ripreso la loro auto e sono tornati a casa. Le operazioni sono durate quasi 4 ore.
 
 
 
Valentina d’Angella

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