Alpinismo

Manaslu: slavine e tensioni verso la cima

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KATHMANDU, Nepal — Slavine, tensioni e scarso acclimatamento. Non è affatto semplice la salita sul Manaslu, carico di neve a causa dell’eccezionale prolungamento del monsone nel mese di settembre. Si creano tensioni fra gli alpinisti che, in questi giorni, sono stati costretti più volte a fare dietrofront a causa del pericolo valanghe, senza riuscire ad installare campo 3. Ma la voglia di cima supera ogni cosa, e molte spedizioni commerciali intendono insistere, e approfittare della finestra di bel tempo per tentare la vetta nel weekend.

Dovevano provare ad andare in cima già oggi, gli alpinisti serbi di Dragan Jacimovic. Ma non sono ancora riusciti a piantare le tende dell’ultimo campo, che dovrebbe essere posizionato a 7.450 metri, perchè a metà della salita ci sono state delle valanghe sulla via. Gli sherpa, incaricati di aprire e attrezzare la via, non volevano si fidavano a proseguire: il gruppo ha aspettato due ore per vedere come evolveva la situazione e poi, vista l’ora tarda, ha stato deciso per un bivacco a 6.900 metri.

"Domani riproveranno a salire a campo 3 – raccontava ieri il capospedizione -. Sabato tenteranno la vetta. Sto dicutendo questo programma col nostro Sirdar e con gli Sherpa, so che per loro è un problema perchè la via verso campo 3 non è in condizioni facili. Ma tutti gli alpinisti si sentono in gran forma e sono ansiosi di avere il permesso di salire".

I serbi, che salgono con l’ossigeno, sono gli unici a quote così alte. Gli altri alpinisti si muovono ancora più in basso, ma hanno intenzione anch’essi di salire in vetta nel weekend, la maggior parte domenica 5 ottobre. A campo 2, tra gli altri, c’è Yuri Contreras che racconta di molta tensione fra le spedizioni.

"A campo 2 la situazione non è bella – racconta l’alpinista -. C’è tensione tra gli alpinisti e all’interno delle spedizioni. Qualcuno litiga sui programmi da seguire. I nervi sono a fiori di pelle, sono tutti stressati per la voglia di salire in vetta".

Slegata dalle spedizioni commerciali, ma con simili programmi, c’è quella spagnola di Al Filo de lo Imposible, che dopo molte valutazioni e riflessioni ha deciso di provare a salire in vetta nei prossimi giorni.

"Non è stato facile decidere – racconta Edurne Pasaban – perchè siamo qui da molto tempo ma l’acclimatamento non è perfetto: siamo stati costretti quasi sempre a stare al campo base per colpa del maltempo. Da una parte c’è la prudenza, dall’altra la paura di perdere il treno. Abbiamo fatto una riunione e alla fine abbiamo deciso di provare, basandoci sulla nostra esperienza himalayana, che ormai è decennale. Sabato proveremo a salire a installare campo 3, sperando che sia possibile, e domenica tenteremo la cima".

Sara Sottocornola

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