Alpinismo

Panzeri e Bernasconi all’attacco del Makalu

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LECCO — Mario Panzeri, Daniele Bernasconi e Daniele Nardi. Sono questi i componenti della spedizione che partirà domenica 19 marzo alla volta del Makalu, l’Ottomila finito di recente sotto i riflettori per la tragica scomparsa dell’alpinista francese Jean Christophe Lafaille.

Il significato di Makalu è "Grande Nero". Con i suoi 8.473 metri è la quinta montagna più alta della Terra, dopo Everest, K2, Kanchenjunga e Lothse. Un’imponente piramide di granito scuro, dalla cresta affilata, molto difficile ed ambìto dagli alpinisti per le impegnative vie di salita, che presentano passaggi piuttosto tecnici a quote molto elevate.
 
“Tenteremo di salire dalla via normale – racconta Panzeri -. L’itinerario si snoda sulla parete nord-ovest ed è quello percorso dai francesi che raggiunsero per primi la vetta nel 1955 con Jean Couzy e Lionel Terray”. Rimane ancora inviolata, invece, l’impressionante parete ovest.
 
Il Makalu dista una ventina di chilometri  dall’Everest. Agli alpinisti aspetta un duro trekking di avvicinamento. “Cammineremo per oltre dieci giorni – continua Panzeri -. Tra l’altro, passando per due villaggi controllati dai maoisti, che creano problemi di sicurezza e chiedono oboli di passaggio”.
 
Una scelta non facile, insomma. Ma i tre sono tipi “tosti”. Mario Panzeri e Daniele Bernasconi, del Cai Lecco, furono insieme protagonisti della spedizione Annapurna nel 2005, insieme a Mario Merelli. Cinque ottomila all’attivo per il primo, e uno per il secondo che oltre ad essere un alpinista è anche geologo. Daniele Nardi, invece, è di Latina e ha già partecipato a 3 spedizioni extraeuropee.
Sara Sottocornola

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