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Equipe d’emergenza EvK2Cnr ringrazia

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BERGAMO — “E’ stato un mese di impegno duro e grande lavoro di squadra. Siamo felici di aver potuto dare una mano a degli amici, Walter, Simon e Marco e di aver contribuito a dare un’informazione, il più possibile precisa e tempestiva, tentando anche di diffondere quella che è la cultura della montagna. Certo resta l’amarezza per la morte di Karl e di quanti hanno perso la vita sul K2. Questa estate resterà sicuramente nei nostri cuori”. Questo il commento di Agostino Da Polenza dopo un mese di allerta e di emergenza, concluso questa mattina con l’arrivo a Skardu di Marco Confortola.

In quest’ultimo mese e mezzo molti si sono chiesti perché il Comitato EvK2Cnr fosse così coinvolto nelle missioni di “soccorso” alpinistico e perché e a quale titolo un’ente di ricerca del CNR si stesse muovendo in questa direzione. La risposta è duplice. E Agostino Da Polenza, lo spiega.
 
“In primo luogo, perché gli alpinisti che in questi giorni si sono trovati in difficoltà, sono amici e collaboratori di EvK2Cnr, hanno preso parte alle nostre spedizioni scientifico alpinistiche.  Walter, Karl e Marco, ad esempio, hanno contribuito alla spedizione “K2 -2004” per le celebrazioni del cinquantenario della prima ascesa del K2. Marco Confortola, solo un paio di mesi fa era con me all’Everest, per l’installazione della stazione meteo a Colle Sud. La seconda motivazione è nell’operatività e nella capacità logistica di vent’anni di esperienza di EvK2Cnr che lavora nella catena himalayana, in paesi come Nepal, Pakistan, India, Tibet, a stretto contatto con autorità, enti di ricerca, istituzioni locali, nel campo della ricerca scientifica e di progetti di cooperazione internazionale".
 
“Proprio a tutti quanti hanno collaborato con noi in queste giornate di emergenza, vorrei rivolgere un grazie per il lavoro svolto – prosegue Da Polenza -. Un grazie particolare alla squadra di EvK2Cnr, alla redazione di Montagna.tv e a Mountain Equipe. Alberto, Daniela, Elisabetta, Francesca, Sara, Valentina e Stefania che in questi 25 giorni oltre ad aver dimostrato una grande professionalità e competenza, hanno lavorato con il cuore e con passione anche durante la notte. Un grazie a tutti gli alpinisti e amici che si sono dimostrati pronti ad intervenire, prima di tutto Silvio “Gnaro” Mondinelli, Maurizio Gallo, Gianpietro Verza, Roberto Manni, Mario Panzeri, Simone Moro, ma tutti quelli che mi hanno telefonato dando la loro disponibilità.
 
Un grande ringraziamento alle Forze militari pakistane e in particolare ai piloti degli elicotteri, che si sono distinti per preparazione tecnica e spirito umanitario rivelandosi fondamentali in queste missioni. Per i due elicotteristi intervenuti al Nanga Parbat è stato da me proposta al ministro degli Esteri Frattini un riconoscimento da parte del Governo italiano.
 
Le istituzioni e funzionari del Governo pakistano sono stati preziosi, collaborativi e competenti nell’agevolare tutte le operazioni di soccorso.
 
Un riconoscimento va anche alle altre spedizioni presenti al K2, in particolare agli olandesi della Norit, con i quali abbiamo collaborato nelle difficili ore della tragedia scambiandoci informazioni utili e preziose.
 
L’Ambasciata italiana ad Islamabad, e tutti i suoi funzionari non si sono risparmiati nel prodigarsi affinché tutte le procedure e proseguissero nel giusto modo.
 
Ovviamente un grazie all’Unità di Crisi della Farnesina, a Fabrizio Romano e al suo staff, pronti in ogni momento del giorno e della notte.
 
Un ringraziamento a Karl Gabl, metereologo ed esperto di clima in Himalaya del Central Institute for Meteorology and Geodynamics di Innsbruck e ai consigli dei glaciologi e climatologi che collaborano con EvK2Cnr che ci ha fornito preziose previsioni che ci hanno permesso di coordinare le attività di recupero.
 
Un dovuto grazie anche agli organi di stampa che hanno cercato di dare informazioni corrette e puntuali su una realtà, quella dell’alpinismo, che non sempre viene capita e troppo spesso viene trascurata".
 
Francesca Steffanoni

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