Alpinismo

Mondinelli: parete difficile, sarà dura

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ISLAMABAD, Pakistan — “Il ghiacciaio è molto pericoloso, non vorrei essere al loro posto. Comunque, a salire hanno fatto una grande via”. Questo il commento di Silvio Gnaro Mondinelli al rientro dalla ricognizione sul ghiacciaio effettuata questa mattina. Da lassù ha tentato di individuare Walter Nones e Simon Kehrer in discesa, ma senza successo a causa della nebbia che ha avvolto la montagna. Ecco il racconto. 

Gnaro, che cosa è successo stamattina ai piedi della Rakhiot?
C’è stata una schiarita e io, con due portatori, sono salito sul ghiacciaio per cercare di vedere i due ragazzi scendere. Purtroppo, presto sono tornate foschia e nebbia e non ci siamo riusciti. Comunque abbiamo visto il ghiacciaio che dovranno attraversare in discesa: è molto pericoloso, non sarà facile. Sul loro cammino ci sono tante seraccate e crepacci. Non vorrei essere al loro posto.
 
Come vedi la discesa con gli sci?
La vedo difficile. Io forse andrei a piedi, perché quando si è stanchi, con gli scarponi da montagna, andare in giro con quegli sci leggeri e corti non è semplice, non si è stabili. Vedranno comunque loro cosa fare, in base alle loro condizioni. Ma temo che siano stanchi. Ho visto bene la parete, hanno fatto una grande via a salire, davvero tosta.
 
Dove sei adesso?
Sono rientrato al campo base. I due portatori pakistani sono rimasti sul ghiacciaio ancora qualche ora per vedere se individuano il bivacco di Walter e Simon. Speriamo, tra poche ore, di sentirli di nuovo per decidere insieme cosa fare domani.
 
Sei pronto ad andargli incontro, sia a piedi che in elicottero se fosse necessario?
Sì. Ho una discreta condizione di acclimatamento anche perché sono tornato poco più di un mese fa dalla spedizione di Share Everest, durante la quale abbiamo montato la stazione meteorologica di EvK2Cnr a ottomila metri, sul Colle Sud. Questo è positivo anche per il volo in elicottero, l’altro giorno siamo saliti fino a 7200 metri.
 
Due missioni diverse, entrambe organizzate dal Comitato EvK2Cnr…
Sì, una per la scienza una per aiutare questi due ragazzi. Con Agostino collaboro da tanti anni, mi piace perché si tratta sempre di spedizioni veloci, efficienti e con ottimi scopi. Lui fa tante cose, soprattutto di ricerca, stavolta invece fa il “papà”. Sono venuto volentieri a dare supporto a Walter e Simon. Con Walter e Karl abbiamo salito insieme il K2. E anche quella volta, era una spedizione di Agostino per misurare l’Everest e celebrare il cinquantenario del K2.
 
Non solo alpinismo quindi…
Sì. E’ una cosa importante. Tanto che per esempio, per Share Everest, il presidente Napolitano ci aveva dato la bandiera da portare in vetta e poi è stato in diretta televisiva con noi da lassù. Certo qui è un’altra cosa, ma fa parte anche questo della montagna. Ci sono cose belle e cose brutte. Ci siamo precipitati qui per essere pronti ad aiutare i ragazzi se hanno bisogno. Ed è una bella cosa, perché vuol dire che l’amicizia viene prima di tutto.
 
 
Sara Sottocornola
 

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