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Nepal, battaglia a Chautara: 6 morti

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KATHMANDU, Nepal — E’ sempre altissima la tensione in Nepal. Dopo 18 giorni di sciopero generale che hanno paralizzato il Paese e fatto crescere gli episodi di violenza, il re Gyanendra ha decretato un nuovo coprifuoco nella capitale. Intanto i ribelli maoisti hanno attaccato la cittadina di Chautara provocando la morte di almeno sei persone.

Il coprifuoco a Kathmandu durerà dalle 11 ora locale e durerà 7 ore. Lo ha annunciato la televisione pubblica. I cittadini non potranno scendere per strada, pena l’arresto e un mese di prigione o addirittura l’uccisione.
 
Dopo mesi di scaramucce, il 6 aprile scorso l’opposizione ha lanciato un appello allo sciopero generale illimitato, accompagnato a manifestazioni quotidiane, che è degenarato in scontri in tutto il Paese. Per ristabilire l’ordine il re Gyanendra ha deciso di decretare il coprifuoco e l’ordine di sparare a vista.
 
Gli sparatorie tuttavia continuano. Quyesta mattina centinaia di ribelli hanno ingaggiato una violentissima battaglia con l’esercito intorno alla cittadina di Chautara, a un centinaio di chilometri da Kathmandu. 
 
Secondo la fonte si sarebbe trattato di un attacco in grande stile alla stazione di polizia, l’ufficio amministrazione, la torre di telecomunicazioni e una prigione della città.
Sei per ora i morti accertati: 5 guerriglieri e un militare. Ma non è escluso che il bilancio degli scontri a fuoco sia destinato a salire. Le notizie per ora sono frammentarie. Le comunicazioni con la città sono state tagliate. 
 
Sempre secondo fonti governative, l’esercito avrebbe impiegato elicotteri e mezzi speciali per avere ragione dei ribelli.
 
I ribelli maoisti si battono fin dal 1996 per l’istaurazione di un governo comunista nel Paese. Il conflitto con la monarchia finora ha provocato 13mila morti.
 
Ma la chiave di volta della crisi politica interna – che vede da una parte il re, dall’altra una coalizione di 7 partiti democratici affiancati dai più radicali maoisti – potrebbe essere la dimostrazione di domani. Secondo quanto riferito dal nostro corrispondente a Kathmandu, Hari Shresta, per il 25 aprile nelle vie delle capitale è prevista una colossale manifestazione di protesta. La più grande mai organizzata finora. Sfileranno due milioni di persone intenzionate a entrare nel centro cittadino e a circondare il palazzo reale per far ascoltare la loro voce al re.
 

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