Reality Monte Bianco: e ora?
[:it]AOSTA — Mi piacerebbe sapere se Arisa è più tornata in montagna, ma forse sarebbe curioso saperlo di tutti i partecipanti a “Monte Bianco”: il bravo Zambrotta, quel marcantonio di Stefano Maniscalco, Enzo Salvi e Jane Alexander, e se Dyane Mello, “la modella brasiliana supersexy in lingerie e dolcissima con il fidanzato e la figlia Sofia che in alta montagna mostra il suo lato più grintoso”, tornerà ad arrampicare su qualche falesia. Filippo Facci scrive intanto: “Un giorno tornerò sul Bianco in maniera più normale, tradizionale? E’ probabile, ma non so, intanto ho ricominciato da molto più in basso.”
Sarebbe bello se l’anno prossimo le Guide Alpine del Reality, promosse da tutti, organizzassero una salita collettiva sulla vetta del Bianco, senza fretta, come fanno in molti, i più. Magari non dal Gonella, che è sempre più pericoloso come ghiacciaio, anche se è bellissimo e ospitale il rifugio.
Si stanno spegnendo gli ultimi bagliori e le polemiche sull’arrivo in vetta di Facci, per il quale non c’è stato mai alcun dubbio essendo stato trasmesso ed essendo rivedibile in tv, e sul suo innamoramento della montagna.
A proposito di amore, insisto nel rilanciare l’interrogativo (faceto) sul genere della montagna, e sulla interpretazione individuale del rapporto che abbiamo con il Monte Bianco, di certo maschile come il Cervino e il Monte Rosa, ma anche con la Grigna e la Grivola, la Marmolada, che sono femminili; anche montagna è femminile.
Intanto Facci ha scritto su questo sito un lungo suo pezzo e poi se n’è andato sul Coca, bella montagna delle prealpi Bergamasche alla quale gli alpinisti orobici sono legati da una storia alpinistica e umana intensa. Spero sia salito in vetta. Percorso non difficile, ma lungo. D’inverno o quasi diventa anche severo. Ce lo racconti.
La reazione del pubblico a questo suo “lungo”, lo ha definito, ma scritto chiaro e con onestà intellettuale, letto da tantissimi, è stata positiva e ha consentito di capire meglio i meccanismi del Reality, cosa che anche Magnolia avrebbe potuto fare. Ha rivalutato a mio avviso non tanto Filippo Facci, che in televisione e sui giornali conoscevamo come polemista anche un po’ carogna, che in montagna ha dimostrato di essere certamente motivato e ambizioso ma molto più simile al resto dell’umanità anche alpinistica di quanto voglia far credere. Ma anche questa forma di comunicazione televisiva.
Questa lunga lettere ha positivamente stanato moltissimi appassionati di montagna , che dopo averla letta hanno avuto il coraggio di dire che a loro il reality è piaciuto nonostante lo schieramento montano/ambiental/istituzional/ noglobal avesse aperto il fuoco ad alzo zero per tempo. Solo documentari: avevano raccomandato. Mi piacerebbe leggere Facci come commentatore di alpinismo e di montagna. Conosco altri giornalisti appassionati di montagna che nascondono la loro passione a capiredattori e direttori conformisti che pensano che la montagna “non porti lettori”. E quindi non ne parlano. E non è vero che gli alpinisti non si raccontano per chissà quale pudore. Se gli chiedi di quella volta, non ti mollano più.
Mi piacerebbe per esempio che alle trasmissioni sportive televisive ci fosse un piccolo spazio per l’arrampicata, quella di Arco e del 9b, ma anche per la sfida che si sta avviando in questi giorni per la prima invernale sul Nanga Parbat. Mi piacerebbe che gli sport della montagna, che sono tanti e belli, trovassero maggiore spazio nella comunicazione. Anche la cultura della montagna e dei montanari lo meriterebbe.[:]
Lo stile della bella presentatrice prosegue identico nella trasmissione pomeridiana ..stesso tono di voce.
La Mello ha avuto delle ispiratrici disegnate alcuni anni fa da Milo Manara..basta confrontare alcune scene del reality con alcune tavole glamour con dolomiti sullo sfondo.Il suo manifesto per il Festival di Trento non venne accolto.Di Montagna e scialpinismo c’è qualche spezzone riempitivo in Raisport, con sottofondo di musica che pompa..ma nella realtà c’è silenzio o sibilo di vento.Alcuni partecipanti proseguiranno senza telecamere appresso e neppure sul casco.Altri no, si capiva benissimo che erano lì come in prestito.
Si e speriamo che in prossimi programmi sulla montagna, sull’alpinismo/arrampicata non vengano più trasmessi alle ore 9 della mattina….ma magari alle 19 circa….allora forse avremo più ascolti!!!