COP21: si attende il testo definitivo annunciato da Laurent Fabius
[:it]PARIGI — Le parentesi quadre, che indicano frasi e parole non ancora condivise, sono passate da 350 dell’altro ieri a 48 di oggi. Ma Laurent Fabius, il padrone di casa francese, ha annunciato che: “Il testo definitivo non arriverà in giornata come detto, ma sarà presentato nel pomeriggio di sabato”. Dunque un giorno in più per avere i risultati del COP 21.
L’obbiettivo della limitazione della crescita della temperatura media globale entro la fine del secolo non è stato fissato a 1,5 gradi centigradi come auspicavano molti e le ONG, è stata invece accettata l’espressione “ben al di sotto dei 2 gradi”. Meglio che un generico “2 gradi”. Gli 1,5 gradi sono però menzionati come “riconoscimento della necessità di proseguire gli sforzi” verso quell’obiettivo. La parola “decarbonizzazione” è stata tolta di mezzo su pressione dell’Arabia Saudita e dell’Iraq. Anche l’espressione “diritti umani “ è stata espulsa dal testo attuale, con proteste delle ONG.
Altro punto in salita è quello degli Indc, ovvero delle promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra avanzate dai governi prima dell’avvio della Cop 21. Le attuali possono garantire al massimo un +2,7. I Paesi più esposti stanno chiedendo revisioni e aggiornamenti ravvicinati, nel 2017 e 2018, per poter raggiungere l’obbiettivo del +2 gradi, l’attuale prima data di revisione riportata dalla bozza è il 2015 . Terribilmente tardi.
Non c’è tregua , né tempo, al COP 21. Le delegazioni lavorano senza sosta. I buoni e i cattivi. Le ONG hanno collocato in cima alla classifica dei cattivi la delegazione dell’Arabia Saudita che “sarà ricordata come uno dei paesi che hanno maggiormente frenato i negoziati”.[:]