News

"I cinesi si bevono i ghiacciai dell'Himalaya"

[:it]BERGAMO — L’Uomo di Legno, alias Mauro Corona, ha ragione da vendere. Gli esempi concreti, per quanto piccoli raccontano e fanno capire molto più dei tomi delle sofisticate analisi sociologiche. Due visite della Finanza alla piccola osteria che serve 20 anime perse in un paesino delle Dolomiti bellunesi, lo capiscono tutti che è una piccola aberrazione e una crudele angheria da evitare. Il piccolo per far capire l’attitudine o forse solo il rischio per il generale.

A Parigi il popolo del Clima, nonostante la paura, i turbamenti e grazie alla risoluta e orgogliosa reazione dei francesi, accoglie in questi giorni decine di capi di stato, ministri dell’ambiente. In centinaia di città in tutto il mondo milioni di persone da oggi sono in piazza, nei centri del sapere e delle istituzioni mondiali, discutono di ambiente, clima, di desertificazione, inondazioni e inquinamento di oceani, fiumi, città, montagne, aria, di energia. Di cosa fare e come affrontare, come adattarsi e mitigare fenomeni planetari e locali certi, la cui origine è anche umana.

Il COP21, l’incontro annuale dei governi del mondo sotto la bandiera delle Nazioni Unite, forse produrrà quest’anno qualcosa di più concreto e di meglio che in passato.
Ho trovato una notizia in rete nei giorni scorsi. Devo ammettere che di primo acchito mi ha fatto sorridere. “La Cina imbottiglia i ghiacciai himalayani”. I governi cinese e del Tibet stanno incoraggiando le aziende a sfruttare i ghiacciai come fonte di acqua potabile da imbottigliare e vendere nei supermercati del paese più popoloso del mondo.

Negli ultimi anni la Cina è diventato il più grande mercato al mondo di acqua in bottiglia e il trend è in crescita impetuosa, un vero boom. Se penso al numero dei cinesi mi prende un grande terrore per i ghiacciai dell’Himalaya.
Anche se attualmente l’acqua dei ghiacciai e dei nevai è una fonte minore, le autorità stanno incentivandone l’utilizzo, anche per il prezzo inferiore per le aziende che sono affluite numerose nella regione del Qinghai Tibet.

I Cinesi si stanno bevendo i ghiacciai, mentre chiudono Pechino in queste ore per l’aria irrespirabile. Veleni made in China, ovviamente, aspettando le conclusioni del COP di Parigi. Lì loro sono arrivati in forze.[:]

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close