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Nanga Parbat: le sfide invernali di Simone Moro e Daniele Nardi

[:it]ISLAMABAD, Pakistan — Nanga Parbat “La montagna del destino”. Chi ci andrà quest’inverno?  Pare che da quelle parti si consumerà una bella sfida. Ci sarà ancora Daniele Nardi che l’anno scorso, è arrivato alla quota record di 7850 metri con il basco Alex Txikon e altri colleghi. E ci sarà Simone Moro, che partirà il 6 dicembre dopo la conduzione del primo reality italiano sulla montagna, insieme a Tamara Lunger.

Nardi, lo scorso anno, era partito con Elizabeth Revol, forte alpinista francese e sua compagna anche nel 2013 sempre in inverno, ma a metà spedizione lei l’aveva “tradito” e se n’era andata con l’altro loro compagno, l’alpinista polacco Tomasz Makiewic. Dopo aver cambiato altre due volte compagni e aver passato 70 giorni nel gelo dell’anfiteatro della parete Diamir, Nardi era rientrato a Sezze  giurando che non ci sarebbe più ritornato, al Nanga.

Invece eccolo. Salirà ancora con Txicon e con il pakistano Ali ‘Sadpara’ che già era con loro lo scorso anno, con il catalano Ferran Latorre, il polacco Janusz Golab.

Simone Moro, tre ottomila in inverno in tasca e un tentativo – buffo per certi versi, ma reso tale dall’eccesso di neve e dalla sua pericolosità – al Manaslu lo scorso inverno, era accompagnato allora e lo sarà la prossima volta (così pare) dalla simpatica alpinista sudtirolese Tamara Lunger. Una veramente forte, con la quale passare l’inverno in tenda al Nanga Parbat è probabilmente meno ostico che passarlo con Denis Urubko, rustico e fortissimo alpinista Kazako.

Sembra che Nardi, alleato anche stavolta con Alex Txikon e con altri alpinisti catalani di grande esperienza, qualche possibilità di salire in cima possa averla. Ma stavolta senza gentil sesso.

Il grande Moro e l’ostinato Nardi saranno sullo stesso versante e su due vie diverse? Useranno lo stesso campo base?  Al momento non ci sono ancora i dettagli. Dopo il reality, vivremo forse un “super reality”?Lo seguiremo, sperando che tutto vada per il meglio – ma l’esperienza dei due ci lascia tranquilli -. L’inverno al Nanga Parbat è duro.[:]

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