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500 persone con gli occhi puntati sullo schermo per "Magnetico K2"

[:it]GENOVA — C’erano più di 500 persone nel solone affrescato di Palazzo Ducale a Genova. Un pubblico appassionato che si è fermato a guardare il documentario di Daniele Moretti, realizzato per Sky lo scorso anno, per intenderci quello che ha raccontato la prima spedizione pakistana al K2, con il ventiquattrenne Ali Durani sulla vetta con la bandiera verde e bianca, con Ghulam Mehdi inginocchiato accanto a lui che prega e Rahamat Ullah che misura la quota della vetta con il preziosissimo gps che gli abbiamo consegnato al “base”, e il “lungo”, alias Michele Cucchi, che urla a squarciagola al cielo: “Siamo in cima! Siamo in cima!”, provocando nello spettatore un brivido di commozione.

Hanno applaudito a lungo e poi sono rimasti lì seduti per assistere anche alla proiezione di “K2 and Invisibile footman”, un film documentario della regista Iara Lee, realizzato per il National Geographic sempre lo scorso anno lungo il ghiaccio del Baltoro fino al Campo Base. Un film di ottima fattura tecnica, un omaggio agli uomini che da oltre cento anni accompagnano i sahib nelle loro avventure alpinistiche. Un omaggio ai camminatori carichi di peso del Baltoro e di tutti i ghiacciai del mondo. Facce, mani, montagne e ghiaccio, morene che si sfaldano e si trasformano in fiumi glaciali, e poi danze tra portatori, mani, infradito di plastica a proteggere piedi nudi, acqua, sole, cielo, cibo e il carico, inesorabilmente pesante da trasportare verso il campo Base. “Se porti questi carichi invece che vivere 60 anni muori a 40”, ci dice un giovane Baltì.
Forse qualche esagerazione ideologica la Lee ce la propina, ad esempio quando intervista Salman di Askole, l’ultimo villaggio sulla via verso il K2. Lui anche se veste come tutti i suoi connazionali il camicione del colore della terra, non è certo un povero e tantomeno lo sono alcuni altri personaggini di quelle parti che ben conosciamo assomigliare più ai “40 ladroni” che al Profeta Misericordioso. Ma il film è bello e ci vuole più di un’ora perchè scorrano i titoli di coda. Gli applausi sono veri.

Un altro successo dell’iniziativa “Magnetico K2, l’anomalia del Karakorum” , conclusasi ieri sera a Genova e voluta dal CAI Ligure, dall’AICS , curata da Gino ed Erika Della Casa, con Pietro Coerezza per EvK2CNR con il supporto della Cooperazione Italiana in Pakistan.[:]

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