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Trento Filmfestival: ecco i vincitori

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TRENTO — E’ il documentario olandese "4 Elements" il vincitore del 56esimo Trento Filmfestival. Il film, votato all’unanimità, ha come protagonista il rapporto tra uomo e natura. Per l’alpinismo invece è stato premiato "Au delà des cimes", che parla della scalata dell’alpinista Catherine Destivelle alle cime del Monte Bianco.

E’ arrivata alla conclusione la 56esima edizione del Trento Filmfestival che anche quest’anno ha fatto conoscere al grande pubblico nuovi capolavori del cinema internazionale di montagna.
   
Il Gran Premio "Città di Trento" – Genziana d’oro è andato al documentario "4 Elements" della regista olandese Jiska Rickels. Il film, votato dalla giuria all’unanimità, è realizzato quasi esclusivamente attraverso immagini e rumori e riesce a comunicare quel legame primordiale e profondo che lega l’uomo alla natura. Una verità semplice quanto disarmante e poetica.
   
Grande successo anche per il film "Au delà des cimes", che ha vinto la Genziana d’oro del Premio del Club Alpino Italiano per il miglior film di montagna e alpinismo, il premio del pubblico per la categoria alpinismo e il premio della stampa. Inoltre la clip del film è stata la più cliccata sul sito del Trento Filmfestival, segno di un buon gradimento da parte del pubblico.
    
Il film francese, del regista Rémy Tezier, ha per protagonista l’alpinista Catherine Destivelle ripresa mentre sale sulle cime del Monte Bianco. Belle le immagini, bello lo spirito di comunione tra gli amanti della montagna, belle le sensazioni tutte.
       
Il Premio Speciale della Giuria è andato al film "Daughters of wisdom" della regista americana Bari Pearlman. Al centro della narrazione il Tibet e il Buddismo: temi al centro del dibattito internazionale di questi giorni, indagati però in questo caso attraverso la prospettiva femminile. Protagoniste infatti sono le monache e donne tibetaneche, che lottano per avere una vita migliore.
          
Il premio Città di Bolzano al miglior film di esplorazione e avventura è andato al documentario svizzero "Heimatklänge" di Stefan Schwietert. La musica e gli antichi canti svizzeri dello jodler dominano la scena: la tradizione si sposa con l’universale, la cultura fortemente legata ai luoghi è capace in relatà di parlare a tutti, non solo ai locali.
           
La giuria inoltre, tra cui spiccavano i nomi dell’alpinista Elio Orlandi e del regista italiano Maurizio Zaccaro, ha consegnato al regista e giornalista spagnolo Sebastian Alvaro il Premio dell’Alliance for Mountain Filmfestival. Tale riconoscimento viene assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nella promozione e nella crescita del cinema di montagna.
          
Sebastian Alvaro, è il direttore della famosa serie telelvisiva della Tv spagnola "Al filo de lo imposibile", che porta sul piccolo schermo l’alpinismo, l’arrampicata, paracadutismo, immersioni, rafting in tutti i cinque i continenti. In 27 anni di carriera ha realizzato più di 300 documentari e 186 spedizioni. Alvaro ha dedicato il premio alla madre, che ha sofferto per le sue lunghe essenze, e ai compagni scomparsi sulle montagne in questi anni. 
 
 
 
Valentina d’Angella
 
 

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