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Vesuvio, prima di Pompei un’eruzione distrusse Napoli
NAPOLI — Quattromila anni fa, nell’antica età del bronzo, l’area napoletana fu investita da un’eruzione del Vesuvio sconosciuta ai più, ma che fu ancora più devastante di quella che distrusse Pompei.
A scoprirlo sono stati Giuseppe Mastrolorenzo e Lucia Pappalardo, vulcanologi dell’Osservatorio Vesuviano, Pier Paolo Petrone, antropologo dell’Università Federico II di Napoli, e Michael Sheridan, vulcanologo dell’Università di Buffalo, in una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica americana Proceedings of National Academy of Sciences of Usa (Pnas).
Quella prima eruzione produsse nella prima fase un’enorme colonna stratosferica di gas e cenere, alta circa 36 chilometri, dalla quale si produsse una violenta pioggia di lapilli che ricoprirono il territorio ad est della montagna per un’estensione di migliaia di chilometri quadrati. Nella fase finale poi, il collasso della colonna produsse gigantesche nubi ardenti cariche di cenere a temperatura di alcune centinaia di gradi e velocità iniziali di almeno 300 chilometri orari che devastarono le pianure intorno al vulcano in un raggio di almeno 20 chilometri, spazzando via una miriade di villaggi preistorici.
I ricercatori ricordano l’importanza di considerare oggi, l’eventualità di una possibile esplosione del Vesuvio di tale portata, in grado di devastare totalmente l’intera area metropolitana di Napoli. «Il caso estremo è sempre da considerare – ha detto Giuseppe Mastrolorenzo – perchè, come ha dimostrato quanto è accaduto a New Orleans e a Sarno, la vera catastrofe si verifica soltanto quando il caso estremo non viene adeguatamente considerato».
Elisa Lonini
Era una VEI-6 l’eruzione di Avellino. Si dice che assieme a quella di Codola (la prima grande eruzione del Vesuvio) sia stata la più devastante. Non che quella di Pompei stesse tanto indietro… Anzi, sono del parere che buona parte delle grandi eruzioni del Vesuvio siano sottovalutate.
Il Vesuvio è un vulcano satellite dei C.F., che ben sappiamo, è un supervulcano. Ne condivide la camera magmatica, quindi non possiamo immaginare quale sarà la portata delle sue eruzioni future.